COVID-19 – ILO – Cinque modi di proteggere gli operatori sanitari

Gli operatori sanitari sono al fronte nella lotta quotidiana per contenere il virus e salvare vite. Le foto che li ritraggono esausti dopo duri turni di lavoro hanno commosso il mondo .La loro sicurezza e’ dunque fondamentale per consentire loro di lavorare in condizioni adeguate durante la crisi. La protezione e’ una priorita’, scrivono le esperte dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) Christiane Wiskow  e Maren Hopfe.

Cosa occorre fare?

  1. Mantenere in sicurezza la salute degli operatori

Garantire sicurezza e salute di tutti gli operatori sanitari e’ della massima importanza. Informazioni sulla trasmissione della malattia dovrebbero essere condivise con loro con la massima sollecitudine, comprendendo ad esempio linee guida aggiornate e misure di prevenzione del contagio. Il dialogo tra operatori e datori di lavoro puo’ garantire l’attuazione adeguata di politiche e procedure.

E’ essenziale poter disporre di materiale protettivo ed essere a conoscenza delle corrette modalita’ d’uso. L’accesso ai tamponi di controllo dovrebbe poi essre reso il piu’ possibile agevole per favorire la salute sia degli operatori sia dei pazienti stessi.

  1. Proteggerne la salute mentale

La pandemia espone gli operatori sanitari a condizioni di inedita pressione. Oltre ai pesanti carichi di lavoro e a situazioni a volte traumatiche che richiedono decisioni difficili su uno sfondo di tassi di mortalita’ senza precedenti,  gli operatori sanitari devono fronteggiare la paura di contrarre la malattia o di trasmetterla a familiari e amici.

Gli insegnamenti tratti da precedenti epidemie, come Ebola nel 2014, mostrano che gli operatori sanitari sperimentano discriminazione e stigma, a causa della paura della gente di contrarre la malattia.

Il sostegno sociale al personale, alle loro famiglie e amici, insieme a informazioni e linee di condotta su come far fronte allo stresso devono essere parte integrante della risposta.

3. Monitorare le ore di lavoro

In situazioni di emergenza si chiede agli operatori sanitari di lavorare in condizioni inusuali, atipiche, oltre ad aggiungere ulteriori carichi e orari di lavoro,e la mancanza diperiodi di riposo.

Inoltre la chiusura di scuole e in generale di ogni forma di vita pubblica li mette di fronte all’urgenza di organizzare le proprie vite e quelle dei loro cari.

Dovrebber pertanto esserci adeguate soluzioni per permettere loro di bilanciare necessita’ diservizio con responsabilita’ personali e attenzione al proprio benessere.

  1. Proteggere il personale reclutato ad hoc e i volontari

Per combattere la pandemia, diversi Paesi hanno fatto ricorso a personale a tempo determinato, volontari, operatori di altri settori, militari, medici e infermieri in pensione, studenti di medicina e di scuole infermieristiche,Se da una parte si tratta di misure in grado di garantire le cure necessarie, occorre al contempo assicurare che anch’essi godano delle garanzie fin qui descritte.

I governi dovrebbero consultare le parti sociali per monitorare e regolamentare queste forme di reclutamento. Accanto a garanzie di sicurezza e salute, ulteriori aspetti dovrebbero essere considerati quali tutela sociale, remunerazione, periodi di riposo e disciplina degliorari di lavoro.

  1. Reclutare e addestrare altri operatori sanitari

Occorre investire in tutti i settori sanitari affinche’ possano reclutare, impiegare e poter contare su un numero sufficiente di operatori sanitari ben addestrati, adeguatamente supportati e motivati. COVID-19 evidenzia il bisogno urgente di una forza lavoro sanitaria efficiente come parte costituente di ogni sistema sanitario resiliente e questo e’ riconosciuto come il fondamento essenziale per il recupero delle nostre societa’ ed economie, e per la prevenzione in caso di future simili emergenze sanitarie.

Per saperne di piu’:

https://iloblog.org/2020/04/01/five-ways-to-protect-health-workers-during-the-covid-19-crisis/

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