COVID-19: si allarga a macchia d’olio la chiusura delle scuole. La sfida per assicurare la continuità didattica a 1,37 milioni di studenti

L’UNESCO ha condiviso con i ministri dell’istruzione di 11 paesi ( Italia, Costa Rica, Croazia, Egitto, Francia, Iran, Giappone, Messico, Nigeria, Perù e Senegal) le informazioni sulle misure messe in atto nei loro paesi per aiutare studenti genitori e insegnanti a far fronte alle nuove modalità di apprendimento a distanza.

Nelle ultime settimane 138 paesi hanno adottato provvedimenti di chiusura delle scuole, lasciando a casa l’80% della popolazione studentesca mondiale.

Il Direttore Generale dell’Unesco Audrey Azoulay ha annunciato la creazione di una “Covid-19 Coalizione Globale per l’Istruzione” per mobilitare le competenze dei partner e aumentare il supporto alle iniziative nazionali, in uno sforzo collettivo per far fronte alla comune responsabilità .

Stefania Giannini, Assistente Direttore Generale per l’Istruzione dell’Unesco, ha precisato che la preoccupazione si è spostata dalle soluzioni per la didattica a distanza alla necessità di fornire supporto agli insegnanti e alle famiglie sul piano psico-sociale ed emotivo.

Su questo punto la ministra dell’istruzione italiana Lucia Azzolina ha ribadito che pur essendo impossibile sostituire la presenza fisica e la relazione pedagogica che si instaura tra docenti e alunni, l’uso dei social media può aiutare a mantenere viva questa relazione e soprattutto a mantenere alto il morale. Inoltre l’Italia ha annunciato investimenti per 85 milioni di euro per migliorare la connettività di 8,5 milioni di studenti residenti in zone rurali.

Anche il Costarica incoraggia gli studenti a sviluppare campagne sui social per contenere la diffusione del virus, mentre il ministro dell’istruzione iraniano Mohsen Haji Mirzaie ha descritto le classi virtuali come un nuovo triangolo di apprendimento che unisce insegnanti genitori e alunni.

Il ministro messicano Esteban Moctezuma Barragán ha notato come solo il 60% degli studenti disponga di accesso a internet, quindi la televisione pubblica può diventare uno strumento alternativo per l’insegnamento a distanza.

In questa fase è importante non dimenticare di rafforzare le competenze degli insegnanti. A questo proposito la Croazia considera una priorità la creazione di contenuti dedicati alla formazione degli insegnanti, per aiutarli a integrare le loro tecniche di divulgazione e a sentirsi sicuri in un ambiente digitale.

Inoltre, come ha sottolineato il ministro francese Jean-Michel Blanquer, l’insegnamento a distanza e la digitalizzazione delle lezioni sollevano preoccupazioni per il trattamento dei dati sensibili specialmente di bambini e ragazzi.

In ogni caso questa crisi inaspettata presenta un risvolto positivo che cambierà il modo in cui vediamo l’istruzione in futuro,  perchè, come ha commentato il ministro egiziano Tarek Shawki,  sono stati fatti più progressi nel campo della digitalizzazione e dell’insegnamento a distanza negli ultimi dieci giorni che negli ultimi dieci anni.

 

Per saperne di più: https://en.unesco.org/news/137-billion-students-now-home-covid-19-school-closures-expand-ministers-scale-multimedia

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