Il 12 novembre sono state lanciate le prime linee guida del Comitato permanente inter-agenzie delle Nazioni Unite (IASC) sull’inclusione delle persone con disabilità nell’azione umanitaria.

Già con la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità del 2006 si era introdotto un nuovo paradigma che aveva modificato l’approccio verso le persone con disabilità, passando da una dimensione “caritatevole” a una basata sui diritti.

Il sistema internazionale è poi diventato a sua volta più inclusivo a seguito dell’adozione dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile del 2030 (2015), che afferma che nessuno dovrebbe essere lasciato indietro e che – proprio coloro che sono più svantaggiati – dovrebbero essere i primi ad essere sostenuti.

Le Nazioni Unite stanno attualmente rivedendo le proprie politiche per diventare più inclusive verso le persone con disabilità. Nel marzo 2019 è stata adottata la Strategia ONU per l’inclusione delle persone con disabilità, in base alla quale sia agenzie del sistema ONU sia entità operanti a livello nazionale dei singoli paesi membri sono chiamate a misurare  e monitorare le proprie prestazioni in materia di inclusione delle persone con disabilità.

Le linee guida del Comitato permanente inter-agenzie delle Nazioni Unite sono state concepite proprio per fornire informazioni pratiche agli operatori umanitari e alle altre parti interessate. Esse pongono le persone con disabilità e i loro diritti al centro dell’azione umanitaria, definendo contestualmente le azioni essenziali che gli operatori umanitari devono intraprendere per identificare e rispondere efficacemente alle esigenze di queste persone.

Si tratta delle prime linee guida umanitarie sviluppate con e dalle persone con disabilità, di concerto con le loro organizzazioni rappresentative e con gli attori umanitari tradizionali. Sulla base dei risultati di un processo di consultazione globale e regionale che ha coinvolto diversi interlocutori, sono state concepite per promuovere l’attuazione di programmi umanitari di qualità in tutti i contesti e in tutte le regioni, e per stabilire e aumentare sia l’inclusione delle persone con disabilità sia la loro significativa partecipazione a tutte le decisioni che le riguardano.

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