La favola di Agnese Bizzarri per la Giornata Internazionale della Solidarietà

In occasione della Giornata Internazionale della Solidarietà 2021, che si celebra il 20 dicembre, abbiamo il piacere di condividere la favola di Agnese Bizzarri e l’illustrazione di Giorgio Pauri sul tema della città.

 

Giornata Internazionale della Solidarietà

Buongiorno a tutti sono Gregorio, uno scimpanzé di 15 anni, quindi ormai abbastanza grande, ma se non fosse stato per solidarietà della mia mamma non sarei qui ora. In che senso solidarietà? E’ una parola difficile, complessa e ricca di contenuto! Sapete cosa vuole dire? Sostegno reciproco.

Ero rimasto senza mamma ma una altra scimpanzé mi ha accolto. Gli scimpanzé infatti adottano come propri, i figli della stessa specie rimasta orfana. In questo modo impediscono che vengano mangiati dai predatori.

Farò altri esempi in natura: in Antartide c’è un pinguino che emette suoni durante le lunghe notti. Queste vocalizzazioni simili a canzoni impediscono ai cuccioli di foca di sentirsi soli.

Oppure conoscete l’Armadillo nordamericano? Pare durante l’estate aiuti ad attraversare la foresta agli alci ciechi, ai malati o a quelli che hanno qualche disabilità.

I suricati invece assumono comportamenti di sorveglianza dell’intero gruppo mentre gli altri cacciano o si prendono cura dei giovani. In questo modo, nelle loro comunità i deboli sono sempre protetti.

Delfini e cetacei lavorano insieme per salvare uno di loro o di una specie diversa, che è in difficoltà. Lo fanno spingendoli sulla superficie del mare, in modo che possano respirare.

Anche gli elefanti hanno un alto grado di sensibilità. Quando qualcuno di loro muore, il resto del branco circonda il cadavere, impedendo così agli spazzini di mangiarlo. Quando un giovane elefante rimane bloccato in una pozza di fango, gli altri elefanti lo aiutano.

E sentite questa, roba da non credere: i temibili vampiri pipistrelli condividono il cibo non solo in famiglia ma anche con gli estranei nella certezza che nel momento del bisogno il favore verrà ricambiato. Soprattutto le femmine della specie, vomitano parte del sangue che hanno ingerito, condividendolo con chi ne ha bisogno.

Anche nelle piante esiste la solidarietà. In un bosco, ad esempio, esse hanno la capacità di instaurare nel sottosuolo una rete di scambi organici attraverso le radici. Si tratta di una vera e propria cooperazione. Trovano beneficio attraverso la correlazione con altre specie con caratteristiche diverse e prosperano aiutandosi a vicenda e difendendosi dai parassiti (per mezzo degli odori alcune specie possono difenderne altre, come l’aglio con i carciofi).

E nell’uomo? Esiste la solidarietà? Sì! E’ un valore. E’ una forma di impegno etico-sociale a favore di altri, un atteggiamento di comprensione che si manifesta fino al punto di esprimersi in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto.

Perché, come dice uno scrittore famoso che si chiama Octavio: “Non siamo mai io, siamo sempre noi”.

La solidarietà: la più bella delle favole.

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