Scongiurare la discriminazione contro le persone con disabilità nella lotta al COVID-19

L’OMS lancia l’allarme sull’accentuato disagio che le persone con disabilità potrebbero soffrire nell’attuale situazione di emergenza sanitaria causata dal COVID19.

L’OMS stima che il miliardo di persone – il 15% della popolazione mondiale – che oggi vive con qualche forma di disabilità sperimenta un maggiore rischio di contrarre il virus. Alcuni posso infatti incontrare difficolta’ nell’attuare misure igieniche preventive di base, mentre altri possono non essere in grado di praticare il distanziamento sociale perché necessitano di cure, assistenza o altro supporto.

Inoltre, persone con disabilità che abbiano contratto il virus potrebbero svilupparne una forma severa con un peggioramento delle condizioni di salute di partenza, con particolare riferimento alla risposta immunitaria o alle funzioni respiratorie.

Mentre gli Stati continuano la lotta contro la pandemia, occorre rassicurare le persone con disabilità che la loro sopravvivenza rappresenta una priorità , sostiene Catalina Devandas Aguilar, esperta indipendente delle Nazioni Unite e Relatrice Speciale sui diritti delle persone con disabilità, che ha aggiunto che è stato fatto poco per fornire supporto e guida a questa comunità. “Le persone con disabilità sono state trascurate”, ha detto.

Devandas ha sottolineato che è essenziale adottare misure che permettano alle persone con disabilità, durante l’epidemia, di ridurre i contatti e i rischi di contagio, estendendole ai familiari e al personale curante. Dovrebbe inoltre essere permesso alle persone con disabilità lavorare da casa, usufruire di permessi retribuiti, godere di un reddito garantito.

“Anche l’accesso a integrazioni finanziarie è vitale per ridurre il rischio che le persone con disabilità e le loro famiglie accentuino la propria vulnerabilità o cadano in stato di  povertà. Molti di essi dipendono da servizi che sono stati sospesi e non hanno abbastanza risorse per mettere da parte cibo e medicine, o permettersi consegne a domicilio”, ha affermato Devandas.

L’esperta ONU ha poi espresso la propria preoccupazione per la grave situazione in cui si trovano persone con disabilità che si trovano in istituzioni o case di cura, dove il rischio di contaminazione è alto. Le restrizioni a tutela della salute pubblica, ha affermato, dovrebbero essere accuratamente adattate e non intrusive perché limitare il contatto con i propri cari lascia le persone con disabilità totalmente indifese da prepotenze o trascuratezza in tali contesti.

Durante questa pandemia, le autorità devono fornire informazioni sanitarie che siano accessibili alle persone con disabilità, ricorrendo al linguaggio dei segni, a didascalie, messaggi di testo.

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Per saperne di più:

https://www.pscp.tv/w/cUIJiTI2MTAyMHwxa3ZLcFhwdmx2a0tF3Og-3wD1ha8JMU77kvr3NHxRwkCF0kvOjIbMLC-KLlE= …

https://news.un.org/en/story/2020/03/1059762?utm_source=UN+News+-+Newsletter&utm_campaign=f088bd7554-EMAIL_CAMPAIGN_2020_03_20_12_20&utm_medium=email&utm_term=0_fdbf1af606-f088bd7554-103883889

 

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