Il Direttore Generale della FAO annuncia un nuovo piano a sostegno di soluzioni basate sulla natura per fronteggiare il cambiamento climatico

21 settembre 2019, New York – Il Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) Qu Dongyu ha annunciato oggi l’iniziativa “Una Grande Muraglia Verde per le Città”, che mira a sostenere soluzioni basate sulla natura per fronteggiare il cambiamento climatico.

Il Direttore Generale ha divulgato l’annuncio alla vigilia del Vertice ONU sull’Azione per il Clima in programma questa settimana a New York, nel corso di un evento a margine.

“La rapida espansione delle città avviene senza un’adeguata pianificazione territoriale e la conseguente pressione umana ha effetti estremamente negativi sull’ambiente per via della deforestazione, del degrado forestale e di altri spazi verdi all’interno e intorno alle aree urbane”, ha affermato Qu.

“La situazione è particolarmente grave nelle zone aride, dove si prevede che gli effetti del cambiamento climatico aumenteranno l’esposizione delle città e delle aree circostanti a gravi siccità, tempeste di sabbia e polvere, ondate di calore, venti estremamente forti, inondazioni e frane, con conseguenze estremamente dannose per milioni di persone.

Qu ha sottolineato che l’idea della Grande Muraglia Verde per le Città è nata grazie ai progressi del progetto  della Grande Muraglia Verde e l’iniziativa per il Sahel e prevede la realizzazione di aree verdi urbane, integrate in interventi di ripristino ambientale su larga scala.

La FAO e i suoi partner intendono sostenere un minimo di tre città in 30 Stati africani e asiatici, ha affermato oggi il Dott. Qu Dongyu nel corso di un evento a margine del Vertice ONU sull’Azione per il Clima, incentrato sulle Soluzioni Basate sulla Natura (NBS, Nature Based Solutions).

Entro il 2030 l’ambizioso progetto aiuterà diverse città a convertire circa 500.000 ettari di terra in nuove foreste urbane e a ripristinare o gestire correttamente circa 300.000 ettari di foreste naturali esistenti nella regione del Sahel e in Asia Centrale.

Secondo le previsioni, una volta ultimata, la Muraglia dovrebbe catturare ogni anno da 0,5 a 5 gigatonnellate di anidride carbonica (CO2).

Secondo il Direttore Generale questa straordinaria infrastruttura verde ridurrà i costi per scongiurare e gestire gli effetti del cambiamento climatico, migliorando il benessere dei cittadini.

Se gestite correttamente, le foreste urbane e gli alberi possono ridurre la temperatura dell’aria fino a 8 °C, ridurre i costi degli impianti di climatizzazione di circa il 40%, ridurre i flussi delle acque meteoriche e migliorare la qualità dell’aria filtrando le polveri e gli agenti inquinanti.

Entro il 2050 la percentuale della popolazione che vive nelle città sarà pari al 70%, e gran parte di questa crescita demografica si verificherà in Africa e in Asia.  Senza un’adeguata pianificazione territoriale, la rapida espansione delle città può avere effetti estremamente negativi sull’ambiente, compreso il degrado del suolo.

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