Variante Omicron: necessario un “trattato pandemico” globale

Secondo il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l‘emergere della minacciosa nuova variante Omicron mostra quanto sia importante per il mondo porre fine all’attuale “ciclo di panico e abbandono” della pandemia da COVID-19.

Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante una riunione straordinaria di tre giorni dell’organo di governo dell’OMS a Ginevra, nel mezzo di un’allerta globale sul nuovo ceppo, ha sottolineato che una maggiore cooperazione internazionale è essenziale per non vanificare i progressi ottenuti contro il virus.

L’Assemblea mondiale della sanità è stata convocata per decidere sulla questione di un cosiddetto trattato pandemico.

Tedros ha dichiarato che il mondo non ha risposto in maniera congrua al COVID-19 e che l’ineguale distribuzione dei vaccini ha facilitato la comparsa di nuove varianti altamente mutate come Omicron.

Omicron dimostra perché il mondo ha bisogno di un nuovo accordo sulle pandemie: il nostro attuale sistema disincentiva i paesi dall’avvisare gli altri delle minacce che inevitabilmente arriveranno sulle loro coste, ha affermato il Direttore generale dell’OMS.

Elogio per l’allarme in Sudafrica

Tedros ha sottolineato che il Sudafrica – dove Omicron è stato identificato per la prima volta pochi giorni fa – dovrebbe essere ringraziato per aver rilevato, sequenziato e segnalato la nuova variante, e non penalizzato, riferendosi agli attuali divieti di viaggio che molti paesi stanno imponendo alla nazione africana e ai suoi vicini.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha anche espresso lunedì la sua profonda preoccupazione per l’isolamento che ora sta vivendo nei paesi dell’Africa meridionale a causa delle nuove restrizioni imposte ai viaggi dalla regione, da dozzine di nazioni in tutto il mondo.

Il popolo africano non può essere incolpato per il livello immoralmente basso di vaccinazioni disponibili in Africa – e non dovrebbe essere penalizzato per aver identificato e condiviso informazioni scientifiche e sanitarie cruciali con il mondo”, ha affermato António Guterres, in una dichiarazione forte.

Faccio appello a tutti i governi affinché prendano in considerazione test ripetuti per i viaggiatori, insieme ad altre misure appropriate e veramente efficaci”, ha aggiunto.

L’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha chiesto ai governi di prendere decisioni basate sulla scienza in merito ai divieti di viaggio. Il sig. Guterres ha affermato che è importante adottare tutte le misure appropriate per consentire viaggi e “impegno economico”.

A Brazilian health worker receives a COVID-19 vaccination.
©UNICEF/PAHO/Karina Zambrana

Evitare che la storia si ripeta

La probabilità di una potenziale ulteriore diffusione di Omicron a livello globale è stata definita dall’OMS “molto alta”.

Il dottor Tedros ha ricordato che sebbene gli scienziati non sappiano ancora con certezza se la variante è associata a un maggior rischio di trasmissione e malattie gravi, o se abbia un impatto sull’efficacia dei vaccini, il mondo non dovrebbe aver bisogno di un altro “campanello d’allarme”.

“L’emergere stesso di Omicron è un altro promemoria del fatto che, sebbene molti di noi possano pensare che il COVID-19 sia scomparso, non è così. Stiamo vivendo un ciclo di panico e abbandono. I progressi duramente conquistati potrebbero svanire in un istante. Il nostro compito più immediato, quindi, è porre fine a questa pandemia”, ha evidenziato.

Il capo dell’OMS ha aggiunto che la nostra capacità di porre fine all’attuale pandemia è un “test per la nostra capacità collettiva di prevenire e rispondere efficacemente alle future pandemie”.

“Si applicano gli stessi principi: leadership coraggiosa e compassionevole; fiducia nella scienza; generosità nel condividere i frutti della ricerca e un incrollabile impegno per l’equità e la solidarietà.

“Se non possiamo applicare questi principi ora per domare il COVID-19, come possiamo sperare di evitare che la storia si ripeta?”, ha chiesto ai delegati di oltre 190 paesi.

Covid pandemic
© Unsplash/Ross Sneddon | A man wears a face mask and gloves while sitting in a cafe in Glasgow, Scotland.

La crisi dei vaccini

Più dell’80% dei vaccini prodotti a livello globale sono stati usati dai paesi del G20, mentre i paesi a basso reddito, la maggior parte in Africa, hanno ricevuto solo lo 0.6% del totale, ha sottolineato Dott. Tedros.

Ha ricordato il messaggio che sta ripetendo da un anno: l’equità vaccinale non è carità, ma è nell’interesse di tutti gli stati.

“Nessuno stato può vaccinarsi ed uscire dalla pandemia da solo. Più a lungo persisterà la diseguaglianza vaccinale, più opportunità avrà il virus di diffondersi e mutare in modo imprevedibile e che non possiamo impedire. Ci troviamo tutti insieme in questa situazione”, ha spiegato.

Appello all’equità

Gli esperti di diritti umani si sono uniti a Tedros nel suo appello di lunedì per agire in modo decisivo ed assicurare che tutte le persone abbiano un eguale ed universale accesso ai vaccini contro il COVID-19, in particolare quelli nei paesi a basso reddito che sono stati esclusi in gran parte dalla risposa mondiale.

Più di 27 Special Rapporteurs ed Esperti Indipendenti dell’ONU hanno mandato una dichiarazione congiunta in seguito all’annuncio da parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio del rinvio indefinito della 12° Conferenza Ministeriale, dove si sarebbe dovuto discutere la temporanea rinuncia dei diritti di proprietà intellettuale per facilitare i brevetti sui vaccini.

“Il rinvio non dovrebbe essere una ragione per ritardare il progresso fatto finora: al contrario, conferma la necessità di agire collettivamente per risolvere la disuguaglianza vaccinale” hanno detto, aggiungendo che la priorità dovrebbe essere assicurarsi che tutti possano beneficiare dei progressi della scienza, ovunque.

Il 14 di ottobre, gli esperti hanno inviato 44 lettere alla WTO, ai membri del G7 e del G20, all’Unione Europea e alle compagnie farmaceutiche per richiedere un accesso equo e universale ai vaccini. Per ora hanno ricevuto solo sei risposte.

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© Yun Liu | ICU staff working to save COVID patients in Wuhan, China, in April 2020.

Ora è il momento di agire

“Onnicomprensive. Coordinate. Efficaci. Queste tre parole non saranno usate dalla storia per descrivere la risposta globale alla pandemia di COVID-19” ha sottolineato il Dott. Tedros, chiedendo un nuovo approccio globale e vincolante per la gestione delle pandemie.

Ha detto che il compito è urgente ma richiede anche pazienza siccome una conferenza, un accordo o un altro strumento internazionale non risolverà tutti i problemi.

“Ma provvederà un quadro per facilitare una più ampia cooperazione internazionale e una piattaforma per rafforzare la sicurezza sanitaria globale” ha aggiunto.

La sessione speciale dell’Assemblea Mondiale della Sanità si svolge fino a mercoledì, ed entro la fine delle tre giornate di meeting virtuali, gli stati decideranno se c’è la volontà politica di creare un nuovo quadro internazionale per rispondere alle pandemie del futuro.

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