“Anche l’Italia tra i firmatari della dichiarazione interregionale sull’infodemia nel contesto di COVID-19”

Dichiarazione interregionale sull’ infodemia nel contesto di COVID-19

Come coautori, Australia, Cile, Francia, Georgia, India, Indonesia, Lettonia, Libano, Mauritius, Messico, Norvegia, Senegal e Sudafrica hanno l’onore di trasmettere la seguente dichiarazione.

 

Dopo lo scoppio del COVID-19 e la dichiarazione di pandemia, il Segretario Generale delle Nazioni Unite e altri alti dirigenti dell’ONU e le sue istituzioni hanno sempre più attirato l’attenzione sulla sfida dell’”infodemia” o della disinformazione/pandemia di disinformazione. Citando il Segretario Generale dell’ONU, “mentre COVID-19 si diffonde, si è scatenato uno tsunami di disinformazione, odio, caccia al capro espiatorio e allarmismo”.

In tempi di crisi sanitaria COVID-19, la diffusione dell'”infodemia” può essere pericolosa per la salute e la sicurezza umana quanto la pandemia stessa. Tra le altre conseguenze negative, il COVID-19 ha creato condizioni favorevoli alla diffusione di disinformazione, notizie false e video falsificati per fomentare la violenza e dividere le comunità. È fondamentale che gli Stati si oppongano alla disinformazione come fonte tossica di effetti collaterali della pandemia che può aggravare il rischio di conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani e atrocità di massa.

Per questi motivi, chiediamo a tutti di porre immediatamente fine alla diffusione di informazioni false e di osservare le raccomandazioni delle Nazioni Unite per risolvere questo problema, compresa la Nota di orientamento delle Nazioni Unite sull’affrontare e contrastare il discorso dell’odio legato al COVID-19 (11 Maggio 2020).

La crisi di COVID-19 ha dimostrato la necessità cruciale di accedere a informazioni gratuite, affidabili, fattuali, multilingue, mirate, accurate, chiare e basate su dati scientifici, nonché di assicurare il dialogo e la partecipazione di tutti gli stakeholder e delle comunità interessate nella preparazione, la prontezza e la risposta.

Ha inoltre confermato il ruolo chiave dei media liberi, indipendenti, responsabili e pluralisti per migliorare la trasparenza, la responsabilità e la fiducia, essenziale per ottenere un adeguato sostegno e il rispetto da parte del pubblico per gli sforzi collettivi contro la diffusione del virus. Una migliore cooperazione internazionale, basata sulla solidarietà e sulla buona volontà tra i Paesi, può contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.

Gli Stati, le organizzazioni regionali, il sistema delle Nazioni Unite e altri soggetti interessati come gli operatori dei media, le piattaforme dei social media e le ONG hanno un ruolo e una responsabilità chiara nell’aiutare le persone ad affrontare l'”infodemia”. A questo proposito, sosteniamo con forza l’iniziativa delle Nazioni Unite Communications Response e la campagna “Verified” [2] annunciata dal Segretario Generale dell’ONU il 14 aprile 2020 [3].

Molti paesi, inclusi i nostri, e istituzioni internazionali come WHO e UNESCO hanno lavorato per aumentare la resilienza della società contro la disinformazione, ciò ha migliorato la preparazione generale per gestire e comprendere meglio sia l’”infodemia” che la pandemia da Covid-19.

Siamo anche allarmati dai danni causati dalla deliberata fabbricazione e diffusione di informazioni false o manipolate riguardanti la pandemia.

Esortiamo i paesi a prendere tutte le misure necessarie per combattere la diffusione di simili informazioni, in maniera oggettiva e con il dovuto rispetto per la libertà di espressione dei cittadini, come pure dell’ordine pubblico e della sicurezza.

Riaffermiamo l’importanza di assicurare che le persone si informino accuratamente da fonti affidabili e che non siano fuorviate da informazioni false sul Covid-19.

Questi sforzi sono basati, tra le altre cose, sulla libertà di espressione, la libertà di stampa e la promozione dei più alti standard etici della stampa, la protezione dei giornalisti e degli altri media, come pure la promozione dell’informazione e della cultura mediatica, la fiducia del pubblico nella scienza, nei fatti, nei media indipendenti, nelle istituzioni statali e internazionali.

Diverse iniziative sono state lanciate per fornire consulenze indipendenti e raccomandazioni agli Stati e ai privati per potenziare questi sforzi.

Noi sollecitiamo tutti gli Stati Membri e tutte le parti interessate ad agire per combattere l’”infodemia” e costruire, citando il Segretario Generale, un “mondo più sano, equo, giusto e resiliente”.

Rinnoviamo il nostro impegno a creare un ambiente favorevole all’informazione a livello nazionale, regionale e globale, in cui l’”infodemia” sia contrastata da informazioni e fatti scientifici, basati su prove concrete. In questo modo, saremo più preparati a gestire la prossima “infodemia”.

Questa dichiarazione è sottoscritta dai seguenti Stati Membri, Stati Osservatori non membri e Osservatori:

1. ALBANIA
2. ALGERIA
3. ANDORRA
4. ANGOLA
5. ARGENTINA
6. ARMENIA
7. AUSTRALIA
8. AUSTRIA
9. AZERBAIJAN
10. BANGLADESH
11. BARBADOS
12. BELARUS
13. BELGIUM
/
14. BHUTAN
15. BOLIVIA
16. BOSNIA AND HERZEGOVINA
17. BULGARIA
18. BURKINA FASO
19. CANADA
20. CHILE
21. COLOMBIA
22. COSTA RICA
23. CÔTE D’IVOIRE
24. CROATIA
25. CYPRUS
26. CZECH REPUBLIC
27. DENMARK
28. DJIBOUTI
29. DOMINICAN REPUBLIC
30. ECUADOR
31. EGYPT
32. EL SALVADOR
33. EQUATORIAL GUINEA
34. ERITREA
35. ESTONIA
36. ETHIOPIA
37. FIJI
38. FINLAND
39. FRANCE
40. GAMBIA
41. GEORGIA
42. GERMANY
43. GREECE
44. GUATEMALA
45. GUINEA
46. HONDURAS
47. HUNGARY
48. ICELAND
49. INDIA
50. INDONESIA
51. IRAQ
52. IRELAND
53. ISRAEL
54. ITALY
55. JAPAN
56. JORDAN
57. KENYA
58. LATVIA
59. LEBANON
60. LESOTHO
61. LIECHTENSTEIN
62. LITHUANIA
63. LUXEMBOURG
64. MADAGASCAR
65. MALAYSIA
66. MALDIVES
67. MALTA
68. MARSHALL ISLANDS
69. MAURITIUS
70. MEXICO
71. MOLDOVA
72. MONACO
73. MONGOLIA
74. MONTENEGRO
75. MOROCCO
76. MOZAMBIQUE
77. MYANMAR
/
78. NAMIBIA
79. NEPAL
80. NETHERLANDS
81. NEW ZEALAND
82. NIGERIA
83. NORTH MACEDONIA
84. NORWAY
85. PAKISTAN
86. PALAU
87. PANAMA
88. PAPUA NEW GUINEA
89. PARAGUAY
90. PERU
91. POLAND
92. PORTUGAL
93. QATAR
94. REPUBLIC OF KOREA
95. ROMANIA
96. RWANDA
97. SAINT KITTS AND NEVIS
98. SAINT LUCIA
99. SAINT VINCENT AND THE GRENADINES
100. SAN MARINO
101. SAUDI ARABIA
102. SENEGAL
103. SERBIA
104. SEYCHELLES
105. SIERRA LEONE
106. SLOVAKIA
107. SLOVENIA
108. SOUTH AFRICA
109. SOUTH SUDAN
110. SPAIN
111. SRI LANKA
112. SURINAME
113. SWEDEN
114. SWITZERLAND
115. THAILAND
116. TIMOR LESTE
117. TOGO
118. TONGA
119. TUNISIA
120. TURKEY
121. TURKMENISTAN
122. TUVALU
123. UGANDA
124. UKRAINE
125. UNITED KINGDOM
126. UNITED STATES OF AMERICA
127. URUGUAY
128. UZBEKISTAN
129. VENEZUELA (BOLIVARIAN REPUBLIC OF VENEZUELA)
130. YEMEN
131. STATE OF PALESTINE
132. EUROPEAN UNION

[1] Il termine usato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite
[2] www.shareverified.com
[3] http://www.unodc.org/unodc/press/releases/2020/April/message-on-covid-19-and-misinformation.html
[4] https://en.unesco.org/covid19/communicationinformationresponse

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