Anniversario dei 13 anni della crisi siriana

Damasco e Amman, 15 marzo 2024

Questo anniversario è un’occasione per riflettere sui problemi che affliggono la Siria e sulle possibili soluzioni. A seguire la dichiarazione ufficiale.

Dichiarazione congiunta del Coordinatore dei Residenti delle Nazioni Unite e Coordinatore umanitario per la Siria, Adam Abdelmoula, e del Coordinatore umanitario regionale per la crisi siriana, Muhannad Hadi

Tredici anni di crisi in Siria hanno imposto un tributo inimmaginabile alla popolazione del Paese.

La crisi continua a devastare la Siria, aggravando ulteriormente la situazione umanitaria ogni anno che passa e minando le possibilità di progresso del Paese. Il livello dei bisogni non è mai stato così alto. I terremoti distruttivi dello scorso anno hanno creato una “crisi nella crisi” che ha colpito milioni di persone già vulnerabili. Oggi si stima che 16,7 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza umanitaria.

Con i bisogni al massimo, la comunità umanitaria sta lottando per raggiungere le comunità più vulnerabili a causa della diminuzione dei fondi e degli effetti dannosi della crisi dei finanziamenti dell’UNRWA. Il mese di Ramadan – un momento di riflessione e di festa – è invece, per molte persone in Siria, un mese di lotta per trovare cibo e sbarcare il lunario.

La Siria sta anche affrontando alcune delle peggiori violenze legate al conflitto degli ultimi anni, che hanno causato vittime tra i civili, sfollamenti e distruzione in tutto il Paese.

Inoltre, l’escalation a Gaza ha già avuto un impatto sulla Siria: negli ultimi mesi, numerosi attacchi in diverse parti del Paese hanno causato vittime e danneggiato strutture civili.

Nonostante gli sforzi della comunità internazionale per rispondere ai crescenti bisogni delle persone, la situazione è diventata sempre più grave. Oggi, un numero record di persone va a letto affamate ogni sera, il sistema sanitario non è in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione, i servizi di base non sono disponibili e milioni di bambini non vanno a scuola.

Gli attori umanitari devono essere messi in grado di aumentare gli interventi per affrontare la realtà attuale in Siria, per evitare un ulteriore declino. Ciò significa finanziamenti sufficienti, prevedibili e pluriennali che possano corrispondere all’entità dei bisogni sul campo.

L’inazione non solo peggiorerà la crisi in corso, ma avrà anche un effetto a catena sulla regione e sul mondo, dato che un numero sempre maggiore di persone sarà spinto ulteriormente nella povertà e costretto a lasciare il Paese per cercare opportunità economiche.

Non possiamo continuare sulla strada del declino. Ma l’assistenza umanitaria da sola non è la risposta. È necessaria una soluzione politica significativa e sostenibile per garantire che la Siria possa nuovamente trovare la pace e che il suo popolo possa finalmente forgiare un percorso di successo.

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