Antonio Guterres ricorre a un articolo dello Statuto ONU raramente usato pe sollecitare il Consiglio di sicurezza ad agire sulla crisi israelo-palestinese

Antonio Guterres ricorre a un articolo dello Statuto ONU raramente usato pe sollecitare il Consiglio di sicurezza ad agire sulla crisi israelo-palestinese
Invocando un articolo della Carta delle Nazioni Unite raramente utilizzato, il Segretario Generale António Guterres ha invitato mercoledì il Consiglio di sicurezza a “fare pressione per evitare una catastrofe umanitaria” a Gaza e a unirsi nella richiesta di un pieno cessate il fuoco umanitario tra Israele e i militanti palestinesi.
 
In una lettera al Consiglio, Guterres ha invocato l’articolo 99, contenuto nel Capitolo XV della Carta, secondo il quale il Segretario Generale delle Nazioni Unite “può portare all’attenzione del Consiglio di Sicurezza qualsiasi questione che, a suo parere, possa minacciare il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.
In una dichiarazione rilasciata ai giornalisti insieme alla lettera, il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha affermato che questa è stata la prima volta in cui Guterres si è sentito costretto a invocare il Capitolo 99, da quando ha assunto l’incarico nel 2017.

L’entità delle perdite

Dujarric ha spiegato che il capo delle Nazioni Unite ha preso questa decisione “data l’entità delle perdite di vite umane a Gaza e in Israele, in un lasso di tempo così breve”, descrivendo poi l’uso dell’articolo 99 come una “mossa costituzionale drammatica” che Guterres spera possa esercitare una maggiore pressione sul Consiglio – e sulla comunità internazionale in generale – per chiedere un cessate il fuoco tra le parti in guerra.
“Credo che sia probabilmente l’invocazione più importante”, ha dichiarato Dujarric ai giornalisti a New York, “a mio parere, lo strumento più potente di cui dispone [il Segretario Generale]”.
La lettera è stata inviata al Presidente del Consiglio di Sicurezza a New York nella tarda mattinata di mercoledì 6 dicembre.
Dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele e i bombardamenti e le operazioni di terra in corso da parte delle forze israeliane nella Striscia di Gaza, il Consiglio di Sicurezza ha approvato una risoluzione a metà novembre, dopo quattro tentativi falliti di trovare un consenso in precedenza, chiedendo “pause umanitarie urgenti e prolungate”.
Dopo una settimana di pausa delle ostilità, durante la quale alcuni dei 240 ostaggi detenuti dai militanti a Gaza sono stati scambiati con prigionieri palestinesi, i combattimenti hanno ripreso il 1 dicembre, portando il Segretario Generale a esprimere il proprio profondo rammarico.

Una sofferenza umana spaventosa

Nella sua lettera al presidente del Consiglio, Guterres ha affermato che le oltre otto settimane di combattimenti hanno complessivamente “creato spaventose sofferenze umane, distruzioni fisiche e traumi collettivi in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati”.
Ha sottolineato gli oltre 1.200 “uccisi brutalmente” dai militanti il 7 ottobre, tra cui 33 bambini, e le 130 persone ancora tenute prigioniere. “Devono essere rilasciate immediatamente e senza condizioni. Le testimonianze di violenza sessuale durante questi attacchi sono spaventose”, ha aggiunto il capo delle Nazioni Unite. Mentre Israele continua a colpire i combattenti di Hamas, ha affermato che i civili in tutta la Striscia sono in grave pericolo, con oltre 15.000 persone uccise, di cui oltre il 40% bambini. Circa l’80% degli abitanti di Gaza sono sfollati e oltre 1,1 milioni hanno cercato rifugio nei centri di accoglienza dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati della Palestina (UNRWA).

Gli ospedali sono ora “campi di battaglia”

Guterres ha affermato che non esiste una protezione efficace per i civili e che nessun luogo è sicuro.”Gli ospedali si sono trasformati in campi di battaglia”, ha aggiunto, affermando che tra i continui bombardamenti su tutte le zone di Gaza “e senza un riparo o l’essenziale per sopravvivere, mi aspetto che l’ordine pubblico crolli completamente a breve”.
In riferimento alla Risoluzione 2712 del Consiglio del 15 novembre, il Segretario Generale ha affermato che le condizioni attuali rendono impossibile aumentare le forniture umanitarie, per soddisfare le enormi necessità dei civili, come richiesto dalla risoluzione. “Non siamo semplicemente in grado di soddisfare i bisognosi all’interno di Gaza”, ha scritto, e stiamo affrontando “un grave rischio di collasso del sistema umanitario”. Le conseguenze di ciò hanno implicazioni irreversibili per i palestinesi e per la pace e la sicurezza dell’intera regione”, ha affermato.

“È urgente”

“Un tale esito deve essere evitato ad ogni costo. La comunità internazionale ha la responsabilità di usare tutta la sua influenza per prevenire un’ulteriore escalation e porre fine a questa crisi”.”Ribadisco il mio appello affinché si dichiari un cessate il fuoco umanitario. È urgente. La popolazione civile deve essere risparmiata da danni maggiori”. Con un cessate il fuoco c’è speranza “e l’assistenza umanitaria può essere fornita in modo sicuro e tempestivo”, ha concluso.
Per saperne di più clicca qui.

Attualità