Boutros Boutros-Ghali (Egitto)

Mandato: 1992-1996

Boutros Boutros-Ghali ha assunto l’incarico di sesto segretario generale delle Nazioni Unite il 1° gennaio 1992, iniziando un mandato quinquennale. Di nazionalità egiziana, è stato il primo segretario generale di origine africana.

Nel 1992, l’ONU ha visto crescere la sua influenza dopo un ruolo di primo piano nella guerra del Golfo, ma ha rapidamente perso le simpatie della società civile dopo il genocidio del Ruanda nel 1994. Boutros-Ghali è stato criticato per il ruolo passivo dell’organizzazione durante il genocidio, e questo, insieme alla sua opposizione all’intervento della NATO in Bosnia, tra le altre controversie, è stato citato come la ragione principale della sua mancata rinomina.

Accademico e diplomatico, Boutros-Ghali ha conseguito il dottorato di ricerca in diritto internazionale presso l’Università di Parigi e ha insegnato all’Università del Cairo. Inoltre, è stato membro del Parlamento egiziano e Ministro degli Affari Esteri, guidando per tre volte le delegazioni egiziane all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite prima di assumere la carica di Segretario Generale. Come ministro, il suo risultato più memorabile è stato l’accordo di Camp David.

Il suo periodo di Segretario Generale ha visto uno dei periodi più difficili dell’organizzazione fino ad oggi, con particolare attenzione alle crisi in Ruanda, Angola, ex Jugoslavia, Somalia e Medio Oriente.

La sua eredità si basa sull’aumento delle missioni di mantenimento della pace – i caschi blu – e sulla difesa dell’importanza dei processi di costruzione della pace nel dopoguerra, qualcosa che è ora fortemente radicato nell’attuale matrice operativa dell’ONU.

È morto nel 2016 all’età di 93 anni.