C’è il rischio potenziale che la situazione possa degenerare ancora, ma la missione UNIFIL è pronta per qualunque scenario, dice il Capo del peacekeeping ONU Lacroix alla stampa europea

Nella regione c’è il potenziale per un’ulteriore escalation, più o meno deliberata, ma UNIFIL è attrezzata per qualunque scenario. Ha affermato Jean-Pierre Lacroix, capo del Dipartimento ONU per le Operazioni di pace, in un incontro a UNRIC con la stampa europea, in margine alla sua partecipazione ai lavori della riunione informale dei Ministri della difesa dei Paesi UE a Bruxelles.

La graduale intensificazione delle attività a partire dal 7 ottobre 2023 ha prodotto un impatto significativo nel Libano meridionale, in una situazione resa complicata dalla stretta interconnessione di una serie di fronti aperti in tutta la regione, ha ammonito il diplomatico francese, da sette anni a capo del DPO delle Nazioni Unite.

Si tratta di una sfida per UNIFIL, la missione di pace stabilita nel 2006 con un mandato di contenimento, monitoraggio e assistenza, il cui ruolo attuale può essere condizionato dall’evoluzione della crisi sul terreno. In questo senso “siamo pronti per qualsiasi scenario”: positivo, nel caso di una cessazione delle ostilità che vedrebbe la forza di pace impegnata nel post conflitto, con un inevitabile aggiornamento del suo mandato; negativo, qualora la missione dovesse occuparsi di evacuazione, parziale o totale, e altri compiti causati dall’intensificarsi de conflitto. Lacroix ha sottolineato che in ogni caso, tutte le parti sono convinte che UNIFIL avrà un ruolo da svolgere quando sarà raggiunto un accordo.

 

In questo quadro, l’Italia ha una parte importante quale Paese che storicamente contribuisce un nutrito contingente alla forza di pace, in virtù di un costante impegno “critico, determinante e fondamentale” dei governi italiani, che Lacroix ha ringraziato per lo sforzo nel tempo. L’alto diplomatico ONU ha ribadito il messaggio da portare ai ministri della difesa UE: riconoscimento e apprezzamento per il sostegno e invito alla cautela perché ci troviamo in una situazione a forte rischio di escalation regionale, per evitare la quale occorre fare tutto il possibile, con il concorso chiave dell’Unione Europea.

L’alto diplomatico ONU ha inoltre elogiato gli sforzi diplomatici del SADC (la Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale) e dell’Angola in particolare sulla crisi in DR Congo e ha presentato l’imminente Vertice del Futuro alle Nazioni Unite come l’occasione per condividere con gli Stati Membri ONU le sfide globali e cercare un accordo su come garantire una risposta collettiva che esalti l’approccio multilaterale.