Cinque cose che dovresti sapere riguardo alla pandemia di COVID-19

Mercoledì scorso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aggiornato lo stato della diffusione di COVID-19 da epidemia a pandemia. Ecco cinque importanti informazioni su ciò che questo significa per te e per la tua comunità.

 

1) Qual è la differenza tra un’epidemia e una pandemia?

Prima dell’annuncio dell’OMS di mercoledì, la propagazione di COVID-19 era stata dichiarata epidemia dall’agenzia per la salute dell’ONU, il che significava che si stava diffondendo a molte persone e molte comunità allo stesso tempo.

La diffusione è stata poi etichettata come pandemia, significa che si è ufficialmente estesa in tutto il mondo, ed è anche un riflesso della preoccupazione dell’OMS per ciò che definisce i “livelli allarmanti di diffusione, gravità e inazione del coronavirus” e dell’aspettativa che il numero di casi, morti e Paesi colpiti possa continuare a salire.

 

2) Ora dovrei essere più preoccupato per COVID-19?

La classificazione di COVID-19 come pandemia non vuol dire che debba comportare un più alto tasso di mortalità, ma è un riconoscimento della sua espansione a livello globale.

Lo stesso è stato dichiarato mercoledì da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, durante una conferenza stampa, quando ha insistito sul fatto che l’identificazione pandemica non cambia la valutazione dell’OMS sulla minaccia rappresentata dal virus:“ Non cambia ciò che sta facendo l’OMS e ciò che dovrebbero fare anche gli altri Paesi.”

Tedros ha poi invitato il mondo a non focalizzarsi sulla parola “pandemia”, ma a concentrarsi invece su altre cinque parole o frasi che iniziano con la “p”: Prevenzione, Prontezza, Sanità Pubblica, Guida Politica e Persone.

Il capo dell’OMS ha riconosciuto la diffusione di COVID-19 come la prima pandemia causata da un coronavirus (vale a dire una qualsiasi grande varietà di virus, in grado di causare malattie che vanno dal comune raffreddore a patologie più gravi).

Tuttavia, ha anche sottolineato che tutti i Paesi possono ancora cambiare il corso di questa pandemia, la prima in assoluto che può essere effettivamente tenuta sotto controllo.

 

3) Cosa dovrebbero fare tutti i Paesi?

L’OMS ha ribadito a tutti i Paesi la sua richiesta, ovvero di individuare, controllare, curare, isolare, rintracciare e mobilitare i propri cittadini, affinché negli Stati con solo una manciata di casi si impedisca una più ampia diffusione nell’intera comunità.

Sebbene siano stati segnalati circa 118.000 casi, in 114 Paesi, oltre il 90% di questi casi è agglomerato solo in quattro di essi: Cina, Italia, Corea del Sud e Iran.

 

Secondo quanto riportato dall’OMS, in due di questi (Cina e Corea del Sud) il numero di casi nuovi è “in calo significativo”. In 81 Paesi non si sono ancora verificati casi COVID-19 e in 57 ne sono stati segnalati solo 10 o qualcuno in meno.

Ciononostante, vi è ancora notevole preoccupazione per l’assenza di immediatezza riguardante molti Stati, che non agiscono in modo urgente ed efficace, come richiesto dall’agenzia per la salute dell’ONU.

Anche prima dell’annuncio della pandemia, l’OMS stava sostenendo un approccio governativo complessivo per affrontare la crisi, in quanto ogni settore, non solo quello sanitario, è coinvolto.

Tedros ha affermato che anche i Paesi in cui il virus si è esteso in tutta la comunità, o ha interessato la maggior parte della popolazione, possono ancora contribuire a cambiare l’andamento della pandemia. Inoltre, ha aggiunto che diverse nazioni hanno dimostrato di poter fermare e controllare il virus.

 

4) Cosa dovrei fare?

Nonostante sia comprensibile essere preoccupati per l’epidemia, l’OMS evidenzia il fatto che, se non ci si trova in un’area in cui il COVID-19 si sta diffondendo, o non si stia viaggiando provenienti da una di queste aree, o non si abbiano avuto contatti con un paziente infetto, il rischio di contrarre il virus è basso.

In ogni caso, abbiamo tutti la responsabilità di proteggere noi stessi e gli altri.

Tutti dovremmo lavare spesso le mani (con cura e usando il sapone); mantenere almeno un metro di distanza da chiunque stia tossendo o starnutendo, ed evitare contatto fisico nei saluti; evitare di toccare occhi, naso e bocca; coprire naso e bocca con l’interno del gomito o un fazzoletto usa e getta mentre si starnutisce; rimanere a casa e richiamare l’attenzione delle autorità mediche della zona, in caso di malessere.

Il virus infetta persone di tutte le età, anche se è provato che le persone anziane (oltre i 60 anni) e quelle con patologie pregresse (come ad esempio malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie croniche e cancro) corrono un rischio maggiore.

A chi fa parte di queste categorie è stato consigliato di prendere ulteriori precauzioni, ad esempio assicurandosi che gli ospiti in visita si siano lavati le mani, pulendo e disinfettando regolarmente le superfici domestiche, organizzandosi in caso si verifichino dei contagi in una zona a loro prossima.

L’OMS e le agenzie dell’ONU hanno sottolineato l’importanza della solidarietà, evitando di discriminare le persone della propria comunità a causa della pandemia. “La stiamo affrontando tutti” ha dichiarato Tedros mercoledì, esortando tutti a “fare la cosa giusta, con calma, proteggendo tutti i cittadini del mondo. E’ fattibile”.

 

5) Dove posso reperire informazioni affidabili?

Il luogo migliore è il sito dell’OMS, www.who.int. Lì si trovano consigli esaustivi, anche riguardo a come contenere il rischio di contagiare o contrarre il COVID-19.

Attualmente il sito viene aggiornato tutti i giorni, per cui si può consultare regolarmente.

Si consiglia anche di controllare i siti ufficiali della propria regione e comune di residenza, i quali possono contenere informazioni specifiche sulla salute, ma anche le ultime notizie riguardanti la propria comunità, come le linee guida per gli spostamenti e informazioni sulle zone più contagiate.

L’OMS mette in guardia rispetto ai miti e alle truffe che stanno circolando in rete. I criminali hanno approfittato della diffusione del virus per rubare soldi o informazioni riservate e, dice l’OMS, se si viene contattati da qualcuno o da un’organizzazione che dice di far parte dell’OMS, si dovrebbe procedere verificando la loro veridicità.

Il sito dell’OMS include una sezione in cui vengono sfatati i miti, smontando alcune teorie infondate diffuse in rete. Per esempio, sono bufale il fatto che il freddo uccida il virus, che fare un bagno caldo o mangiare aglio aiutino a prevenire il contagio, o che le zanzare diffondano il virus. Non ci sono prove scientifiche che giustifichino queste affermazioni.

Per saperne di più: https://news.un.org/en/story/2020/03/1059261

 

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