Cinque cose da sapere sull’imminente, storico Vertice del Futuro delle Nazioni Unite

C’è un altro modo in cui il mondo potrebbe essere gestito? E di fronte a tante turbolenze globali, come possiamo rendere il futuro più giusto? A settembre, alle Nazioni Unite, si terrà un evento cruciale che rappresenta un’opportunità unica per la comunità internazionale di confrontarsi con queste domande e di forgiare un nuovo percorso, a beneficio di tutti. 
 
Che cos’è il Vertice del futuro?
 
Nel 2020 l’ONU ha compiuto 75 anni e per l’occasione ha avviato un dibattito globale sulle speranze e le paure per il futuro.
E’ stato l’inizio di un processo che avrebbe portato, quattro anni dopo, alla convocazione del Vertice del Futuro, un grande evento che si terrà a settembre presso la sede delle Nazioni Unite, poco prima del dibattito annuale ad alto livello dell’Assemblea Generale.
Il Vertice è stato concepito all’apice della pandemia COVID-19, quando all’ONU si percepiva che, invece di cooperare per affrontare questa minaccia globale che ci riguardava tutti, i Paesi e le persone procedevano in ordine sparso.
“Ci siamo trovati di fronte al divario tra le aspirazioni dei nostri fondatori, che stavamo cercando di celebrare in occasione del 75° anniversario, e la realtà del mondo attuale”, afferma Michele Griffin, direttore politico del Vertice. “I problemi che abbiamo affrontato, le minacce, ma anche le opportunità e le imperfezioni nel modo in cui rispondiamo”.
All’incarico da parte degli Stati membri delle Nazioni Unite di proporre una visione per il futuro della cooperazione globale, il Segretario Generale ha risposto con il documento “La nostra agenda comune”. U rapporto storico con raccomandazioni su una rinnovata cooperazione globale per affrontare una serie di rischi e minacce e la proposta di organizzare un vertice programmatico al riguardo nel 2024.
L’evento consisterà in sessioni e plenarie basate su cinque percorsi principali (sviluppo sostenibile e finanziamenti; pace e sicurezza; un futuro digitale per tutti; giovani e generazioni future; governance globale). Oltre ad altri temi trasversali a tutto il lavoro ONU tra cui diritti umani, parità di genere e crisi climatica.
Il risultato immediato sarà una versione definitiva di un Patto per il futuro. Con in allegato un Patto digitale globale e una Dichiarazione per le generazioni future, che dovrebbero essere adottati dagli Stati membri durante il Vertice.
Perché il Vertice è importante?
Perché, sebbene questi temi siano stati affrontati in passato e siano stati raggiunti accordi rivoluzionari come l’Accordo di Parigi sul clima e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, è
diffusa la percezione che le strutture delle Nazioni Unite, molte delle quali istituite decenni fa, non siano più sufficientemente eque o efficaci.
Il Vertice del Futuro offre la possibilità di mantenere più pienamente le promesse già fatte, di preparare la comunità internazionale per il mondo che verrà e di ripristinare la fiducia.
“L’ingrediente più importante della cooperazione internazionale è la fiducia”, afferma Michele Griffin. “Fiducia nell’altro. Un senso della nostra umanità condivisa, della nostra interconnessione”. Il Vertice è stato concepito per ricordare a tutti noi, non solo ai governi e non solo alle persone che saranno presenti alle Nazioni Unite a New York a settembre, ma a tutti, che dobbiamo lavorare insieme per risolvere i nostri più grandi problemi comuni”.
Chi sono i protagonisti?
 
Il Vertice sarà preceduto da due Giornate d’azione, anch’esse al Palazzo di Vetro, in cui rappresentanti di società civile, settore privato, mondo accademico,  autorità locali e regionali,  giovani,  Stati membri e molti altri avranno la possibilità di impegnarsi sui temi principali dell’evento.
“Se si guarda alle Nazioni Unite si pensa che i governi siano gli attori principali”, afferma Griffin. “Ed è vero. Sono loro a sedersi intorno al tavolo, ma lo fanno a nome dei loro popoli”.
“Gli attori della società civile e i giovani sono stati sempre coinvolti e saranno presenti al vertice”, spiega Griffin. “Il settore privato sarà presente in riconoscimento dell’enorme ruolo che ha nel plasmare la vita e le opportunità delle persone oggi. Questo vertice è per e da tutti, e tutti dovrebbero vedersi riflessi in esso”.
Cosa succederà in seguito?
Gli organizzatori del Vertice hanno sottolineato che la chiusura dell’evento non sarà la fine delle discussioni e delle questioni sollevate durante i quattro giorni.
Michele Griffin lo descrive come l’inizio di un processo: “La maggior parte dei semi che abbiamo piantato in questo vertice richiederà del tempo per crescere e fiorire”, afferma, ‘e tutti noi dobbiamo essere coinvolti nel ritenere i governi responsabili del rispetto dei loro impegni sulla scena internazionale’.
Dopo il Vertice, l’attenzione si sposterà sull’attuazione delle raccomandazioni e degli impegni contenuti nel Patto per il futuro. A novembre, l’Azerbaigian ospiterà la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP29), dove i finanziamenti per il clima saranno in cima all’agenda; a dicembre si terrà la Conferenza delle Nazioni Unite sui Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare in Botswana, dove si cercheranno soluzioni per lo sviluppo sostenibile; il prossimo giugno, infine, gli sforzi per riformare l’architettura finanziaria internazionale (compresi gli organismi come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, che decidono come e a quali condizioni fornire prestiti, sovvenzioni e assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo) saranno intensificati in Spagna, in occasione della Conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo (Ffd4).
Come si può partecipare?
 
Act Now è la campagna globale dell’ONU che incoraggia tutte le persone a impegnarsi per un futuro migliore, più pacifico e sostenibile. La piattaforma mira ad aumentare il numero di coloro che si esprimono e fanno la differenza. Sia attraverso il volontariato nella propria comunità locale, sia partecipando ai processi decisionali locali. Ma anche semplicemente cambiando le proprie abitudini di consumo per vivere in modo più responsabile dal punto di vista ambientale.
In vista del Vertice, l’Ufficio per i giovani delle Nazioni Unite sta anche galvanizzando i giovani e i loro alleati con il lancio di #YouthLead. Un appello ai leader mondiali affinché le politiche globali siano più rappresentative delle comunità che servono.
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