Cosa è successo dopo che il COVID-19 ha colpito: Thailandia

Per gli operatori in prima linea che offrono assistenza telefonica il numero di casi è raddoppiato, così come il loro stress emotivo.

“Come posso aiutarla? È da solo? Per favore, resti in linea”, le dico.

Il numero verde è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Durante la pandemia riesco a fatica a togliermi gli auricolari perché arrivano chiamate tutto il giorno, tutti i giorni, e cerco sempre di rispondere a ogni chiamata. Non sappiamo cosa potrebbe succedere a chi ci chiama se ritardassimo la risposta o perdessimo una chiamata.

Faccio parte di un team di operatori telefonici e di assistenti sociali che ricevono più di 300 chiamate al giorno, con un aumento del 34% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le donne sanno di poterci chiamare quando hanno bisogno di aiuto.

Molte lavoratrici migranti si trovano ad affrontare barriere linguistiche. Molte non conoscono i loro diritti e non vogliono rivelare informazioni personali o dire dove si trovano. Questo è soprattutto il caso delle donne migranti prive di documenti – hanno paura ad interagire con le autorità perchè temono di essere arrestate e, di conseguenza, sono ancora più a rischio di violenza e abusi. Ogni donna che subisce violenza dovrebbe essere assistita e protetta, indipendentemente dal suo status di immigrata.

Il programma “Safe and Fair” ha recentemente organizzato un workshop per il nostro team di assistenza telefonica, condividendo conoscenze ed esperienze su come gestire al meglio i casi di violenza di genere. Il workshop è stato particolarmente utile per i nuovi membri del team, che si sono uniti a noi durante l’emergenza COVID-19.

Sono un transgender, e molte delle persone che chiamano non sono sicure che io le possa aiutare. Alcune di loro mi hanno persino detto che avevo bisogno di aiuto “per stabilire il mio sesso”. Ma alla fine, quando si rendono conto che posso fornire loro il supporto di cui hanno bisogno, si fanno avanti. Al termine della giornata mi soddisfa sapere che si sentono più forti, che sanno dove cercare aiuto e che capiscono che quello che gli è successo non è stata colpa loro.

Ciò che amo del mio lavoro è che tutti condividono lo stesso obiettivo: coloro che chiamano sono la priorità e dobbiamo assisterli affinchè ricevano l’aiuto di cui hanno bisogno. Ci rispettiamo l’un l’altro come squadra.

COVID-19 è una sfida per tutti noi. Avevamo bisogno di acquisire conoscenze e competenze nuove per affrontare la crisi. Con l’aumento del numero di chiamate in condizione di capacità limitata,

molti dei nostri operatori telefonici hanno iniziato a mostrare segni di stress e di esaurimento. Ascoltiamo centinaia di casi critici ogni giorno, lo stress si accumula nel tempo, ed è importante riconoscere che anche chi lavora in prima linea ha bisogno di riposo.

Siamo abituati ad aiutare gli altri; e gli operatori in prima linea spesso fanno fatica a chiedere aiuto per loro stessi.»

UN Women risponde attraverso programmi sul campo

Naiyapak Chaipan lavora per la linea telefonica 1300, gestita dal Centro di assistenza sociale del governo thailandese, che assiste le donne che cercano di sfuggire da situazioni di violenza e di abuso. Il lavoro di Naiyapak Chaipan è raddoppiato, poiché l’isolamento di COVID-19 e le restrizioni di viaggio hanno lasciato molte donne confinate in casa con i loro aggressori. Come in molti altri paesi, la linea telefonica è diventata uno strumento essenziale per fornire informazioni e indirizzare le sopravvissute ai servizi di supporto di cui hanno bisogno.

La linea telefonica 1300, gestita dal Ministero dello Sviluppo Sociale, sta lavorando con il programma “Safe and Fair” per garantire un sistema di riferimento efficace ed una risposta attenta e sensibile alle chiamate delle persone sopravvissute.

Il programma fa parte della “Spotlight Initiative” per eliminare la violenza contro le donne e le più giovani, un’iniziativa globale e pluriennale tra l’Unione Europea e le Nazioni Unite. È attuata attraverso un partenariato tra l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e “UN Women”, in collaborazione con L’ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC).

Per saperne di più: https://www.unwomen.org/en/news/stories/2020/11/what-happened-after-covid-19-hit-thailand

 

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