COVID-19 – Anche l'”infodemia” e’ un nostro comune nemico

Dalla vendita di false cure online a cyber attacchi contro i sistemi informatici degli ospedali, la criminalita’ sta sempre piu’ sfruttando la crisi, allertano le Nazioni Unite, che inaspriscono la  lotta alla proliferazione di false notizie, un nemico altrettanto insidioso quanto il virus stesso. Occorre dunque promuovere con urgenza fatti e conoscenza scientifica, speranza e solidarieta’ contro disperazione e contrasti. (.https://www.un.org/en/coronavirus )

“Non stiamo lottando solo contro un’epidemia ma anche contro un’infodemia,” aveva gia’ denunciato a febbraio il Direttore Generale WHO, Tedros Adhanom Ghebreyesus, illustrando l’eccessiva massa di informazioni sulla questione, che rende ardua la possibilita’ di individuare una soluzione. L’infodemia, cui concorrono disinformazione, false notizie, voci infondate, puo’ compromettere una corretta ed efficace risposta di sanita’ pubblica oltre a creare confusione e diffidenza tra la gente.

WHO ha cosi’ costituito un gruppo di contrasto alle false notizie, che collabora con Facebook, Google, Pinterest, Tencent, Twitter, TikTok, YouTube e altre compagnie per contrastare la diffusione di voci, quali ad esempio quella secondo cui il virus non e’ in grado di sopravvivere al caldo, o che assumere una dose elevata di clorochina riesce a proteggere dal virus,oppure che grandi quantita’ di aglio e zenzero permettono di prevenire l’insorgenza del virus.

Tutte queste compagnie stanno setacciando in modo aggressivo la rete alla ricerca di consigli medici infondati, truffe e qualunque altra falsa informazione che possa mettere a riepentaglio la salute pubblica. Facebook e Twitter hanno addirittura rimosso il post di un capo di Stato che aveva falsamente affermato l’esistenza di un medicinale che stava producendo dovunque effetti curativi contro il virus. Ci sono criminali che utilizzano indebitamente l’identita’ WHO per rubare denaro o informazione sensibile. (vedi scam alert di WHO)

   I consigli degli esperti

Neil Walsh, a capo della sezione Cybercrime e Anti-riciclaggio dell’Ufficio ONU su Droga e Crimine (UNODC) ha consigliato al pubblico l’accesso a fonti fidate quali WHO e sistemna ONU. In periodo critici, la cyber sicurezza ha un’importanza cruciale, visto che un gran numero di persone costrette a casa dalle misure di sicurezza sanitaria ora studiano e lavorano a distanza, esponendosi in tal modo alla cyber criminalita’, che potrebbe mettere disconnettere gli ospedali e disturbare il lavoro delle Nazioni Unite, ha spiegato Walsh. L”Ufficio ha registrato un aumento degli incidenti dovunque e ha messo in guardia contro email phishing che contengono link e allegati.

I bambini, che non sono spesso in grado di distinguere tra mondo reale e virtuale, potrebbero facilmente cadere preda dei cyber criminali, ha rilevato Walsh, illustrando  il materiale a disposizione per l’educazione dei giovani contro questi rischi. (vedi cybersecurity to kids).

Walsh ha comunque sottolineato come, malgrado il proliferare di atti di cyber criminalita’, stiano anche emergendo gesti di umanita’. Ad esempio, dopo che un ospedale era caduto vittima di un cyber attacco, una piccola compagnia di sicurezza informatica in Nuova Zelanda ha offerto gratis servizi di ripristino ai servizi sanitari maggiormente esposti alla lotta contro COVID-19.

Le Nazioni Unite e il proprio personale stanno anche accentuando le misure di tutela in questo senso, come ha notato Melissa Fleming, la responsabile ONU per la comunicazione pubblica.

Per saperne di piu’:

https://www.un.org/en/un-coronavirus-communications-team/un-tackling-%E2%80%98infodemic%E2%80%99-misinformation-and-cybercrime-covid-19

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