COVID-19: Esperti dell’ONU sollecitano una maggiore cooperazione all’OMC sui vaccini per proteggere la salute pubblica globale

1 marzo 2021, Ginevra – Gli esperti dell’ONU hanno dichiarato oggi che miliardi di persone, specialmente coloro che vivono nel Sud del mondo, rischiano di essere esclusi dai benefici della vaccinazione contro il COVID-19 fino al 2024 e hanno esortato gli Stati ricchi a porre fine al “miope nazionalismo sui vaccini” che sta alimentando divisioni e minando la ripresa mondiale.

“La ripresa richiede che tutti gli Stati si rendano conto del loro dovere di cooperare in nome della solidarietà globale per garantire un accesso equo ai vaccini in tutto il mondo senza discriminazioni”, hanno denunciato gli esperti indipendenti nominati dal Consiglio dei diritti umani, aggiungendo che “la ripresa dalla pandemia è impossibile se essa non riguarda tutti. Nuove mutazioni del virus possono emergere nelle popolazioni non vaccinate e rappresentare una minaccia per tutti, compresi coloro che sono stati precedentemente vaccinati”.

La sfida di affrontare una pandemia nel XXI secolo sembrava inizialmente unire le persone e le nazioni del mondo, spesso colte impreparate di fronte a una malattia sconosciuta. In questo senso, l’iniziativa COVID-19 Vaccine Global Facility (COVAX) guidata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata un passo importante verso una distribuzione dei vaccini coordinata a livello globale; eppure, al momento, appare evidente che gli Stati non si stiano impegnando a sufficienza per questo progetto. Difatti, secondo i dati dell’OMS, quasi il 95% dei vaccini prodotti finora sono andati in mano a soli 10 Paesi ricchi.

Gli esperti, dunque, esortano fortemente i membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) a considerare di mettere in atto le necessarie deroghe all’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (in inglese noto sotto l’acronimo TRIPs), durante le prossime riunioni del Consiglio TRIPs che si terranno nel marzo 2021, in modo da garantire il “diritto allo sviluppo” per tutti i Paesi del mondo. Gli esperti ONU ricordano infatti che l’accordo TRIPs può e deve facilitare la protezione della salute pubblica su scala globale, promuovere l’autosufficienza di tutti i membri e non deve essere una barriera all’accesso dei farmaci e dei vaccini anti-Covid. La pandemia da COVID-19 è una sfida globale che può essere affrontata efficacemente solo attraverso un’azione globale: la retorica non basta, ma serve “un impegno concreto per un accesso universale ed equo al vaccino”, hanno infine concluso gli esperti.

Maggiori informazioni si possono trovare nel comunicato stampa ufficiale disponibile qui.

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