COVID-19 – Il rapporto di WHO-Europe illustra la risposta italiana alla “sfida senza precedenti”

13-05-2020

WHO Europe ha pubblicato un rapporto che illustra nel dettaglio la risposta dell’Italia alla pandemia COVID-19 e mette in evidenza le lezioni apprese. Mentre la pandemia continua a colpire i Paesi della regione europea, il rapporto cerca di fornire una guida attraverso le esperienze raccolte tra gli Stati Membri.

Il rapporto delinea i profili di ogni regione d’Italia, fornendo una panoramica epidemiologica e riassumendo i dati sui fattori, tra cui la capacità ospedaliera e la comunicazione. I dati sono stati raccolti durante la prima fase della pandemia – con ultimo aggiornamento al 30 aprile 2020 – poco prima che l’Italia entrasse nella seconda fase di transizione, comprendente un allentamento delle misure.

Il Dr. Hans Henri P. Kluge, Direttore Regionale del WHO Europe, ha dichiarato: “La prima risposta dell’Italia a COVID-19 è avvenuta in un momento di sfida senza precedenti, ma il Paese è rapidamente salito sul piatto della bilancia. La risposta ha richiesto solidarietà ed un rapido scambio di esperienze – un aspetto che è al centro del Programma di Lavoro Europeo ‘United Action for Better Health'”.

 

Una risposta basata su prove scientifiche

Il rapporto fornisce una linea temporale dell’arrivo del Covid-19 il Italia e i passi intrapresi per riportare la pandemia sotto controllo, insieme a dati e informazioni aggiornate. Mentre molti paesi in tutta Europa cercano di allentare le restrizioni introdotte a seguito dell’improvviso aumento di casi di Covid-19, questo rapporto può ispirare future risposte a diffusioni di malattie, grazie all’identificazione di procedure efficaci, potenziali ostacoli e aree di miglioramento.

Il 21 febbraio scorso l’Italia ha riportato i primi casi di trasmissione locale di Covid-19. Questo ha causato una risposta immediata del WHO, con lo schieramento di una squadra di risposta rapida per supportare autorità nazionali e regionali nell’identificazione dello schema di diffusione del virus e delle misure più efficaci per contenerlo. Ciò includeva trovare, testare, isolare e trattare i casi; tracciare i loro contatti; e intraprendere un’efficace comunicazione dei rischi coinvolgendo le comunità.

Tra le raccomandazioni della squadra e come parte del supporto sul campo fornito dal WHO all’Italia, un consulente esperto era stato inviato per unirsi agli sforzi del Ministero della Salute, mentre l’Ufficio Europeo degli Investimenti per la Salute e lo Sviluppo del WHO, che si trova a Venezia, era stato riconvertito per supportare l’assistenza nelle aree dove le persone erano più esposte o più colpite dalla malattia. In poche settimane la sede veneziana, che ha prodotto il rapporto, è diventata un centro di informazione dove i medici specialisti potevano condividere le loro esperienze da ogni angolo del paese per migliorare conoscenze e interventi.

Per saperne di più: http://www.euro.who.int/en/health-topics/health-emergencies/coronavirus-covid-19/news/news/2020/5/who-report-details-italian-response-to-unprecedented-challenge-of-covid-19

 

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