Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha accolto con favore l’iniziativa dell’Unione Europea di organizzare una conferenza di donatori per raccogliere fondi al fine di accelerare lo sviluppo di un vaccino ed altri strumenti diagnostici per gestire il COVID-19, come parte della Risposta Globale al Coronavirus.
La conferenza ha avuto lo scopo di raccogliere 7,5 milioni di euro per velocizzare lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici, trattamenti e vaccini per il COVID-19 ed assicurarne l’equo accesso a tutti.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha aperto la videoconferenza promettendo 1 miliardo di euro a nome della Commissione Europea per lo sforzo collettivo necessario allo sviluppo dei trattamenti e ha invitato i Paesi a mobilitare ulteriori fondi.
“Ringrazio la Commissione Europea e i governi partner per l’iniziativa di ospitare questa importante conferenza dei donatori. Questo è esattamente il tipo di guida di cui il mondo ha bisogno in questo momento”, ha dichiarato Guterres.
Il Segretario Generale ha ricordato alla conferenza come, in pochi mesi, il COVID-19 abbia colpito più di 3,3 milioni di persone e reclamato 230.000 vittime nel mondo.
“Complete e coordinate misure di salute pubblica sono fondamentali per rallentare la trasmissione e salvare vite umane”, ha dichiarato Guterres alla conferenza globale ospitata dalla Commissione Europea, Francia, Germania, Regno Unito, Norvegia e Arabia Saudita.
“Accolgo con favore i generosi finanziamenti annunciati oggi per il raggiungimento dell’obiettivo iniziale di 7,5 miliardi di euro”, ha aggiunto Guterres, nonostante la risposta globale necessiti di un importo cinque volte superiore.
Il Segretario Generale ha sottolineato che i nuovi strumenti potrebbero aiutare a controllare pienamente la pandemia e dovrebbero essere trattati come beni pubblici a disposizione di tutti.
“Solo lo sviluppo, la produzione e la diffusione di vaccini e terapie relegheranno il virus negli archivi della storia”, ha dichiarato alla conferenza Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo.