COVID-19 – UNCTAD – La pandemia causa un netto calo del commercio globale

  • I valori del commercio globale sono scesi del 3% nel primo trimestre del 2020
  • Per il secondo trimestre è previsto un calo del 27% rispetto al periodo precedente
  • I prezzi delle materie prime hanno registrato un calo record del 20% a marzo, trainato dal crollo dei prezzi del petrolio

Ginevra, 13 maggio 2020 – Secondo gli ultimi dati UNCTAD pubblicati in un rapporto congiunto di 36 organizzazioni internazionali, la pandemia ha ridotto i valori del commercio globale del 3% nel primo trimestre del 2020. Secondo il rapporto del Comitato per il Coordinamento delle Attività Statistiche (CCSA), la flessione dovrebbe accelerare nel secondo trimestre, con un calo del commercio globale previsto del 27% su base trimestrale.

Il rapporto è il risultato della cooperazione tra la comunità statistica internazionale e gli uffici e sistemi statistici nazionali di tutto il mondo, coordinati da UNCTAD.

“Ovunque i governi sono spinti a prendere decisioni per la ripresa post-COVID-19 con conseguenze di lungo periodo”, ha detto il Segretario Generale dell’UNCTAD Mukhisa Kituyi. “Queste decisioni dovrebbero fondarsi sui migliori dati e informazioni disponibili. Sono orgoglioso che l’UNCTAD abbia svolto un ruolo centrale nel riunire così tante organizzazioni internazionali per raccogliere fatti e dati preziosi a sostegno della risposta alla pandemia”.

Anche i prezzi delle materie prime sono in calo

Secondo il rapporto, il calo del commercio globale è accompagnato da una forte diminuzione dei prezzi delle materie prime, che sono scesi precipitosamente dal dicembre dello scorso anno.

L’indice dei prezzi delle materie prime del libero mercato dell’UNCTAD (FMCPI), che misura i movimenti dei prezzi delle materie prime esportate dalle economie in via di sviluppo, ha perso l’1,2% del suo valore a gennaio, l’8,5% a febbraio e un enorme 20,4% a marzo.

Il crollo dei prezzi dei carburanti è stato il principale motore del forte calo, con un crollo del 33,2% a marzo. I prezzi di minerali, metalli, materie prime alimentari e agricole sono invece crollati di meno del 4%.

Il calo del 20% dei prezzi delle materie prime a marzo è stato un record nella storia dell’Indice dei prezzi delle materie prime del libero mercato dell’UNCTAD (FMCPI). A confronto, durante la crisi finanziaria del 2008, la massima diminuzione da un mese all’altro fu del 18,6%.

All’epoca, la decrescita durò sei mesi. Desta preoccupazione il fatto che la durata e la severità dell’attuale tendenza decrescente riguardo ai prezzi delle materie prime e al commercio globale rimanga incerta.

Prima che la pandemia sconvolgesse il commercio internazionale, i volumi e il valore delle merci scambiate a livello globale mostravano modesti segni di ripresa dalla fine del 2019.

 

La situazione cambia rapidamente

Le previsioni a breve termine di UNCTAD presenti nel rapporto incorporano un’ampia varietà di fonti di dati, che registrano diversi fattori e indicatori del commercio, ma la situazione è in rapida evoluzione.

“In questo momento di crisi, forniamo le informazioni per come le conosciamo oggi. Continueremo a monitorare la situazione del commercio globale mentre si evolve” ha dichiarato il responsabile delle statistiche di UNCTAD Steve MacFeely.

“Sono felice che la comunità statistica internazionale sia riuscita a intensificare la propria azione, mobilitarsi velocemente e pubblicare un rapporto così utile e interessante. È stato un onore per UNCTAD guidare questa impresa.”

UNCTAD pubblicherà in seguito un nuovo aggiornamento mensile delle previsioni a breve termine sul commercio che fornirà previsioni trimestrali sui beni scambiati, oltre a riorganizzare il bollettino Trade-in-Services che monitora le ultime tendenze nello scambio globale di servizi. Le edizioni future includeranno previsioni a breve termine per l’ultimo trimestre.

 

Per saperne di più: https://unstats.un.org/unsd/ccsa/documents/covid19-report-ccsa.pdf

 

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