COVID-19: Videomessaggio del Segretario Generale – Siamo tutti coinvolti: Diritti umani nella risposta e ripresa dal coronavirus

La pandemia COVID-19 è un’emergenza sanitaria pubblica – eppure è molto di più.

È una crisi economica. Una crisi sociale.  E una crisi umanitaria che sta rapidamente diventando una crisi dei diritti umani.

A febbraio ho lanciato un invito all’azione per mettere la dignità umana e il rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani al centro del nostro lavoro.

Come ho detto allora, i diritti umani non possono essere un pensiero secondario in tempi di crisi – e ora ci troviamo di fronte alla più grande crisi internazionale da generazioni.

Oggi pubblicherò un rapporto che evidenzia come i diritti umani possono e devono guidare la risposta e la ripresa da COVID-19.

Il messaggio è chiaro: le persone – e i loro diritti – devono rimanere al centro dell’attenzione.

Una particolare attenzione ai diritti umani mette tutti in primo piano e garantisce che nessuno venga lasciato indietro.

Le risposte basate sui diritti umani possono aiutare a sconfiggere la pandemia, ponendo l’accento sull’imperativo dell’assistenza sanitaria accessibile a tutti.

Ma servono anche come un sistema di allarme essenziale – evidenziando quali sono le persone che soffrono di più, perché e cosa si può fare a riguardo.

Abbiamo visto come il virus non discrimini, ma i suoi impatti sì – mettendo in risalto profonde debolezze nell’erogazione dei servizi pubblici e disuguaglianze strutturali che ne impediscono l’accesso.  Dobbiamo assicurarci che la risposta sia adeguata.

Vediamo gli effetti sproporzionati su alcune comunità, l’aumento dei discorsi di incitamento all’odio, la discriminazione di gruppi vulnerabili e i pericoli di una risposta di sicurezza aggressiva che compromette la risposta sanitaria.

Sullo sfondo dell’aumento dell’etno-nazionalismo, del populismo, dell’autoritarismo e del respingimento dei diritti umani in alcuni Paesi, la crisi può fornire un pretesto per adottare misure repressive per scopi estranei alla pandemia.

Questo è inaccettabile.

Più che mai i governi devono essere trasparenti, reattivi e responsabili.  Lo spazio civile e la libertà di stampa sono fondamentali.  Le organizzazioni della società civile e il settore privato hanno ruoli essenziali da svolgere.

E in tutto quello che facciamo non dimentichiamo mai che la minaccia viene dal virus non dalle persone.

Dobbiamo assicurarci che tutte le misure contro la pandemia, incluso lo stato di emergenza, siano legali, proporzionate, necessarie e non discriminatorie, che abbiano uno scopo e una durata specifica, e che scelgano l’approccio meno intrusivo possibile per proteggere la salute pubblica.

La risposta migliore è una risposta proporzionata alle minacce immediate, che rispetti i diritti umani e lo stato di diritto.

Guardando avanti, dobbiamo ricostruire meglio di prima. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che sono fondati sui diritti umani, forniscono la struttura per costruire economie e società più inclusive e sostenibili.

Rafforzare i diritti economici e sociali consolida la resilienza nel lungo periodo.

La ripresa deve anche rispettare i diritti delle generazioni future, potenziando l’azione per il clima con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni entro il 2050 e di proteggere la biodiversità.

Siamo tutti coinvolti.

Il virus ci minaccia tutti, i diritti umani migliorano le condizioni di tutti.

Rispettando i diritti umani in questi tempi di crisi, costruiremo soluzioni più efficaci e inclusive per l’emergenza di oggi e la ripresa di domani.

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