Dichiarazione dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani sull’accesso all’assistenza umanitaria a Gaza (15 novembre 2023)

Dichiarazione dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani sull’accesso all’assistenza umanitaria a Gaza

(15 novembre 2023)

 

Siamo gravemente preoccupati per l’annuncio dell’UNRWA che le forniture di carburante nella Striscia di Gaza si esauriranno a breve. Le conseguenze catastrofiche di questa situazione sono evitabili. Stiamo già assistendo a un crollo a cascata dei servizi idrici, fognari e igienici, delle telecomunicazioni, della carenza di cibo e dell’assistenza sanitaria.

Il carburante è alla base dell’accesso e della fornitura di tutti i servizi umanitari a Gaza. Senza di esso, l’accesso della popolazione di Gaza all’assistenza umanitaria salvavita cesserà del tutto. Con la chiusura di 10 pozzi d’acqua a Rafah – l’unica fonte d’acqua della città – e degli impianti fognari e di desalinizzazione, i 2,3 milioni di abitanti di Gaza avranno un accesso molto limitato o nullo all’acqua potabile e saranno esposti al traboccamento di liquami grezzi, aggravando le condizioni già sovraffollate e insalubri e rischiando focolai di malattie di proporzioni epidemiche.

Israele deve agire con urgenza per facilitare l’assistenza umanitaria senza ostacoli in tutta Gaza, assicurando tra l’altro la fornitura di carburante per sostenere la fornitura di servizi umanitari, ma anche per garantire il funzionamento continuo delle restanti infrastrutture civili salvavita. Deve consentire l’accesso agli aiuti umanitari attraverso i valichi israeliani nella Striscia di Gaza, tra cui Kerem Shalom/Kerem Abu Salem e Rafah, al fine di soddisfare le esigenze della popolazione civile. Inoltre, la consegna di assistenza deve essere facilitata a tutti i civili, ovunque si trovino nella Striscia di Gaza.

La comunità internazionale deve esercitare la massima pressione su Israele affinché adempia ai suoi obblighi di potenza occupante e prenda misure urgenti per evitare questo disastro.

 

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