Dichiarazione stampa sugli operatori umanitari e la minaccia di carestia a Gaza

I membri del Consiglio di sicurezza hanno espresso grave preoccupazione per gli attacchi aerei israeliani che hanno ucciso sette membri del team della World Central Kitchen. Questi terribili attacchi hanno portato il numero di personale umanitario ucciso a Gaza durante il conflitto in corso ad almeno 224, più di tre volte il numero di operatori umanitari uccisi in un singolo conflitto registrato in un solo anno. I membri del Consiglio di Sicurezza hanno sottolineato la necessità di rendere conto di tutti questi incidenti e hanno notato che Israele ha annunciato i primi risultati di un’indagine sull’incidente del 1° aprile 2024. Hanno sottolineato la necessità di un’indagine completa, trasparente ed esaustiva sull’incidente, che sia pienamente pubblicizzata.

I membri del Consiglio di Sicurezza hanno espresso sincere condoglianze ai parenti e agli amici di tutti coloro che hanno perso la vita dall’inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023.

I membri del Consiglio di Sicurezza hanno inoltre chiesto a tutte le parti in conflitto di rispettare pienamente lo status di protezione degli operatori umanitari, delle strutture e delle operazioni ai sensi del diritto internazionale, di attenersi ai meccanismi di notifica e deconfliction umanitari e di porre immediatamente rimedio a qualsiasi carenza in questi meccanismi.

I membri del Consiglio di Sicurezza hanno riconosciuto gli sforzi eccezionali e ammirevoli di tutti gli operatori umanitari, medici e delle Nazioni Unite che prestano servizio a Gaza e hanno riconosciuto le condizioni estremamente difficili e pericolose in cui operano, nonché l’enorme coraggio che continuano a dimostrare nel portare avanti la loro missione di salvataggio.

I membri del Consiglio di Sicurezza hanno ribadito la loro profonda preoccupazione per il tributo umano del conflitto, per la catastrofica situazione umanitaria e per la minaccia di un’imminente carestia a Gaza e hanno chiesto l’immediata rimozione di tutti gli ostacoli alla consegna di aiuti umanitari su larga scala alla popolazione civile e alla distribuzione senza ostacoli di tale assistenza. Hanno preso atto dell’annuncio di Israele di aprire il valico di Erez e di consentire l’uso del porto di Ashdod per le consegne di aiuti a Gaza, ma hanno sottolineato che si dovrebbe fare di più per portare i soccorsi necessari data l’entità dei bisogni a Gaza. I membri del Consiglio hanno insistito sulla necessità di attuare immediatamente e pienamente questa decisione in modo sostenuto e hanno ribadito la richiesta alle parti di consentire, facilitare e permettere la consegna immediata, sicura e senza ostacoli di assistenza umanitaria su scala diretta alla popolazione civile palestinese in tutta la Striscia di Gaza, in linea con la risoluzione 2720 (2023).

I membri del Consiglio di Sicurezza hanno chiesto il pieno rispetto del diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale e il diritto internazionale dei diritti umani. Hanno sottolineato la richiesta di un cessate il fuoco immediato per il mese di Ramadan, rispettato da tutte le parti, che porti a un cessate il fuoco duraturo e sostenibile, e di un rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, oltre a garantire l’accesso umanitario per soddisfare le loro esigenze mediche e altre esigenze umanitarie, e che le parti rispettino i loro obblighi di diritto internazionale in relazione a tutte le persone detenute, in linea con la risoluzione 2728 (2024).

I membri del Consiglio di Sicurezza hanno inoltre ribadito il loro pieno sostegno al lavoro del Coordinatore umanitario e per la ricostruzione per Gaza, in linea con la Risoluzione 2720 (2023). Hanno inoltre sottolineato il loro sostegno agli sforzi di salvataggio di tutto il personale e le agenzie delle Nazioni Unite, compresa l’UNRWA, che stanno lavorando per fornire assistenza umanitaria ai civili di Gaza.

I membri del Consiglio di Sicurezza hanno condannato tutte le violenze e le ostilità contro i civili e tutti gli atti di terrorismo. Hanno sottolineato l’imperativo che tutte le parti attuino immediatamente e pienamente le risoluzioni 2728 (2024), 2720 e 2712 (2023).

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