Dichiarazione su Gaza di Martin Griffiths, Sottosegretario generale per gli Affari umanitari e Coordinatore degli aiuti d’emergenza

Ecco la dichiarazione che il Sottosegretario generale per gli Affari umanitari e Coordinatore degli aiuti d’emergenza ha rilasciato dopo l’attacco a Rafah, il 27 maggio.

 

Dichiarazione su Gaza di Martin Griffiths, Sottosegretario generale per gli Affari umanitari e Coordinatore degli aiuti d’emergenza

Abbiamo detto più volte che nessun luogo è sicuro a Gaza. Non i rifugi. Né gli ospedali. Né le cosiddette zone umanitarie.

Abbiamo anche avvertito che un’operazione militare a Rafah avrebbe portato a un massacro.

Ne abbiamo visto le conseguenze nell’attacco assolutamente inaccettabile di ieri sera.

Che l’attacco sia stato un crimine di guerra o un “tragico errore”, per la popolazione di Gaza non c’è discussione. Quello che è accaduto ieri sera è l’ultimo – e forse il più crudele – abominio.

Definirlo “un errore” è un messaggio che non significa nulla per chi è stato ucciso, per chi è in lutto e per chi sta cercando di salvare vite umane.

27 maggio 2024

Anche Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha espresso il suo orrore per l’ulteriore perdita di vite civili nell’enclave devastata dalla guerra.

“Le immagini del campo sono orribili e non indicano alcun cambiamento apparente nei metodi e nei mezzi di guerra utilizzati da Israele, che hanno già causato così tante morti tra i civili”, ha dichiarato in un comunicato stampa di lunedì.

“L’attacco di domenica sottolinea ancora una volta che non c’è letteralmente nessun luogo sicuro a Gaza”.

Il 26 maggio, gruppi armati palestinesi hanno lanciato una grande raffica di razzi verso Tel Aviv, in Israele, e diverse persone sono rimaste leggermente ferite. Poche ore dopo, le munizioni di un aereo israeliano hanno colpito un campo nella zona di Al Hashash a Rafah.

I rapporti da terra indicano che si sono verificate diverse esplosioni e incendi. L’area avrebbe ospitato persone sfollate dal nord di Gaza. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che l’attacco ha preso di mira alti “funzionari di Hamas” e che erano a conoscenza di rapporti che riferivano di civili feriti negli incendi risultanti.

    

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