Favola di Agnese Bizzarri in occasione della Giornata della Salute Mentale- 10 ottobre

Chi l’ha detto che i cani non parlano, i gatti non volano, i fiori non ballano?

La fantasia è un po’ follia. E la follia contiene infinita fantasia. Lo spazio per immaginare è senza confini.

Quel giorno per tutta la mattina non si era sentito altro che gridare da un gruppo di persone: “Sei matto, sei matto!”. Semplicemente perché un ragazzo parlava da solo. Così improvvisamente, turbato dai toni della gente, era apparso un folletto, molto saggio, esperto di emozioni provenienti da ogni pianeta e mondo. “Aspettate! Non definite “matto”. Dietro quella parola ci sono tantissime cose, sentimenti, parole e azioni: c’è disagio, c’è solitudine, c’è richiesta di aiuto, c’è paura, c’è male di vivere, ci sono intere esistenze e soprattutto c’è tanto dolore. Ma non solo… Credetemi.

Vi invito ad accettare le differenze e la complessità dei nostri modi di pensare e di provare. Anche perché vi voglio dire questo”. Il folletto si mise seduto e con calma e dolcezza iniziò a parlare e a fare esempi. Il primo diverso da tutti era proprio lui che con occhi particolari riusciva a vedere ogni cosa.

“Siamo tutti matti a modo nostro. Ogni modo di vivere e sentire la vita è unico e irripetibile.

Bisogna essere folli per vivere i grandi amori!

Bisogna essere folli per attraversare l’oceano!

Bisogna essere folli per rimanere sposati una vita!

Bisogna essere folli per fare i poeti ai giorni nostri!

Bisogna essere folli per vivere la vita come un’avventura!

Bisogna essere folli per trasformarsi da bruchi in farfalle!”

La follia va protetta e tutelata, talvolta anche curata perché è sofferenza e dolore. Va accompagnata, va ascoltata, perchè tutti hanno diritto ad una buona salute mentale.

Da quando si è piccoli fino a quando si è grandi. Perché il benessere psicofisico è un lungo processo dall’infanzia fino alla età adulta. Perché è un lungo, lunghissimo, forse infinito, traguardo.

Oggi è la giornata della salute mentale. Lo stare bene, la serenità è la più grande conquista per tutte e tutti.

Ora avete capito perché lui non è matto? Anzi perché matti lo siamo un po’ tutti!

Il folletto salutò con affetto e salì su un arcobaleno che invertì tutti i suoi colori, in campagna arrivò il mare e un pianeta diventò un lecca lecca.

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