In occasione della Giornata Internazionale delle Città 2021, che si celebra il 31 ottobre, abbiamo il piacere di condividere la favola di Agnese Bizzarri e l’illustrazione di Giorgio Pauri sul tema della città.
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE CITTA’
“La città che vorrei…
È immaginaria. Posso riempirla con la fantasia che non ha confini.
È pulita. In che senso? Che è profumata? Anche! L’aria è fresca, leggera, tersa.
È verde. Cioè è dipinta? No! È ricca di piante, alberi, che fanno ombra ma anche attirano la luce.
È silenziosa. Non perché c’è cupezza. Ma perché è priva di inquinamento acustico.
È ecosostenibile. È compatibile con l’ecologia e nel futuro si avranno ancora risorse per i posteri.
È artistica. È ricca di artisti. Perché senza l’arte non c’è splendore, non c’è cambiamento.
È sonora. Si sentono tanti suoni, da quelli degli animali a quelli dei musicisti. Si confondono le note musicali con quelle naturali. Perché una città con la musica fa ballare ed emozionare le persone, i suoi abitanti.
È multietnica. Perché è un piccolo mondo. Di tante etnie e popoli diversi.
È curiosa. Perché ascolta ed è in contatto con le altre città del mondo. Se non c’è curiosità siamo perduti.
È giocosa. Perché è piena di cortili, parchi, spazi dove i bambini e le bambine possono giocare ma anche i grandi. Perché, come dice il poeta Schiller: “L’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca”.
È luminosa. Di giorno perché c’è tanto sole e di notte d’estate, visto che l’inquinamento è diminuito, le lucciole sono tornate.
È bella. Perché le architetture, le case, le abitazioni sono state costruite pensando a chi ci abiterà.
È sana, in salute. Una città dove chi si ammala trova gli ospedali a curarlo.
È libera. I pensieri, le idee, gli ideali circolano complementari, complessi senza barriere, né pregiudizi, né confini.
È filosofica. Ama il sapere, la conoscenza. Vuole studiare e imparare perché solo così diventerà grande.
La città che vorrei.”