Giornata Internazionale della Montagna – La Favola di Agnese Bizzarri

Quando si dice “Scalare una montagna”…  si intendono tante cose.

Io ne so qualcosa, sono un Monte, alto ben 4.500 metri! Da quassù è tutto unico e incredibilmente diverso. Posso vedere il cielo più vicino, tocco quasi le stelle, sono loro amico nelle notti insonni.

E che divertente giocare a nascondino con il Sole che si mette proprio dietro di me e mi chiede: “Dove sono?”. Ci casco ancora! Tutte le volte. Dopo una vita. Le cose più vicine, a volte, sono le più lontane.

Saluto i piloti che volano con aerei grandi e lunghi. Essere una montagna è parecchio impegnativo. Ne vedo, ne ho viste di tutti i colori. L’ alba, il tramonto, la notte.

Però sono sempre qui, perché resisto fermo, mentre il tempo scorre. Nella vita, dicono, che ci vuole resilienza. Resistenza. Assolutamente sì, specialmente per scalare noi montagne!

Le montagne… Rappresentano per gli animali un rifugio, una tana, un nido, un giaciglio, per gli umani una sfida, un punto interrogativo, una meta, un percorso.

Ho osservato alpinisti arrampicarsi giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno e giungere quassù a contemplare il panorama, a segnare il territorio, a gridare il loro arrivo. E ogni volta dicono è come fosse sempre la prima. Pare l’infinito qui sia più infinito.

È possibile?

La montagna. La nostra, la vostra. Di tutti.

La montagna.

 

 

Agnese Bizzarri

Agnese Bizzarri, autrice di libri per bambini. Laureata in Filosofia, si occupa di progetti educativi e culturali presso fondazioni, enti, pubbliche amministrazioni, università e associazioni non profit.

 

 

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