I sudanesi stremati dalla guerra affrontano nuove difficoltà a causa delle inondazioni

30 luglio 2024. Diverse migliaia di persone, per lo più sfollati interni, sono state colpite dalle forti piogge in Sudan. Le inondazioni hanno colpito zone della provincia di Kassala, nel Sudan orientale, infliggendo ulteriori sofferenze a comunità già vulnerabili a causa del conflitto in corso.

Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), cinque siti di raccolta e centri di accoglienza nella città di Kassala, capoluogo della provincia, e a Gharb Kassala sono stati colpiti.

Sono stati coinvolti più di 10.000 sfollati interni fuggiti dai combattimenti nel vicino Stato di Sennar.
Le inondazioni sono state segnalate anche nelle province di Aj Jazirah, East Darfur e North Kordofan, colpendo circa 280 famiglie.

Dallo scoppio della guerra tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido nell’aprile dello scorso anno, migliaia di civili sono stati uccisi e più di 10 milioni sono stati cacciati dalle loro case, tra cui circa 2,1 milioni hanno cercato rifugio nei Paesi vicini.

Il conflitto ha decimato i mezzi di sussistenza e distrutto i raccolti, sollevando gravi preoccupazioni per una carestia incombente.

Campi profughi colpiti

A Shagarab, a circa 80 chilometri a sud della città di Kassala, sono stati danneggiati circa 400 rifugi nei campi profughi. Sono stati colpiti anche i siti che ospitano i rifugiati a Wad Sherifye, alla periferia della città di Kassala.
Con le forti piogge previste per i prossimi giorni, si teme che il fiume Gash possa esondare ulteriormente nella città di Kassala.

Le inondazioni hanno sommerso le strade e danneggiato le infrastrutture idriche e sanitarie, costringendo molti sfollati interni a vivere all’aperto lungo i bordi delle strade senza accesso a cibo, acqua potabile o servizi igienici. Si teme l’insorgere di malattie mortali trasmesse dall’acqua.

Le squadre delle Nazioni Unite e i partner umanitari stanno valutando il sostegno necessario per trasferire le persone colpite e stanno coordinando le risposte nei settori chiave. I bisogni prioritari identificati includono ripari, cibo, beni non alimentari, acqua sicura e servizi igienici.

Preparativi in Sud Sudan

Nel vicino Sud Sudan, le Nazioni Unite e i partner dei soccorsi stanno sostenendo gli sforzi del governo per prepararsi a quella che si prevede sarà la peggiore alluvione degli ultimi 60 anni.

“Da parte dell’ONU, intendiamo assistere circa 2,4 milioni dei 3,3 milioni di persone che si prevede saranno colpite dalle inondazioni a partire da settembre”. Ha dichiarato lunedì il portavoce dell’ONU Stéphane Dujarric durante il consueto briefing con la stampa presso la sede delle Nazioni Unite.

“Il piano prevede di fornire servizi sanitari e nutrizionali, nonché alloggi e assistenza alimentare alle persone colpite”. Ha aggiunto.

Ha inoltre sottolineato la necessità di ulteriori risorse in Sud Sudan, anche per soddisfare le esigenze dei nuovi arrivati in fuga dal conflitto in Sudan. Il piano di risposta umanitaria da 1,8 miliardi di dollari per il Paese è finanziato solo per il 31%, con circa 552 milioni di dollari.

Il Sud Sudan sta ospitando più di 770.000 rifugiati fuggiti dal Sudan dall’aprile dello scorso anno, compresi i sud sudanesi rimpatriati.

 

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