IFAD, Il ministro Gualtieri: L’Italia farà la sua parte per finanziare il Fondo

La mia presenza testimonia l’impegno del nostro paese a sostegno delle organizzazioni del polo alimentare delle Nazioni Unite che orgogliosamente ospitiamo”, ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri durante la cerimonia di apertura della 43esima sessione del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile (IFAD) a Roma.  E ha proseguito: “L’Ifad investe nell’ultimo miglio delle catene economiche migliorando la sostenibilità della produzione agricola dei paesi in via di sviluppo, la sua missione rappresenta un patrimonio per la comunità internazionale. Il nostro compito è promuovere il ruolo dell’IFAD anche come modello per le istituzioni finanziarie internazionali”.

Secondo Gualtieri infatti, “una collaborazione tra istituzioni è fondamentale nella lotta al cambiamento climatico che colpisce soprattutto i paesi più poveri”. E a proposito della dodicesima ricostituzione delle finanze del Fondo (IFAD12) che prende avvio oggi il ministro ha concluso: “inizieremo ufficialmente il processo per la ricostituzione del fondo. L’Italia è concretamente impegnata a sostegno di questo processo”.

Durante la prima giornata della 43esima sessione del Consiglio dei Governatori IFAD, capi di Stato, ministri, leader dello sviluppo e celebrità hanno chiesto ai 177 Stati Membri di aumentare gli investimenti nelle aree rurali per accelerare il raggiungimento dell’obiettivo di un mondo senza povertà e fame entro il 2030.

L’appello arriva in un momento in cui il numero di persone che soffre la fame cresce: la popolazione in tale condizione ammonta a 820 milioni ogni anno. Sono 737 milioni coloro che vivono in situazione di estrema povertà e il divario tra ricchi e poveri si amplia sempre più.

Il primo appello è arrivato dal Presidente dell’IFAD Gilbert F. Houngbo, per il quale il raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile di eradicare la povertà estrema e la fame nei prossimi dieci anni sarebbe  “un concetto astratto e un miraggio lontano” senza un impegno serio ad investire nelle aree rurali, dove vive il 79 per cento delle popolazioni più povere e anche la maggioranza dei giovani.

“La strada è chiara: per centrare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile bisogna passare per le aree rurali”, ha detto Houngbo. E ha aggiunto: “Dobbiamo arrivare alla fine di questa strada e investire sulle popolazioni più marginalizzate – piccoli produttori, donne, giovani e popolazioni indigene – per portare a compimento il nostro impegno e quindi realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”.

Il Presidente della Repubblica del Mali, Ibrahim Boubacar Keïta, ha aperto i lavori della due giorni. Così come altri paesi della regione del Sahel, il Mali sta lottando contro il duplice flagello del conflitto e dei cambiamenti climatici: nonostante i raccolti eccezionali, la popolazione vive una situazione di carenza di viveri. Gli agricoltori abbandonano i loro campi per fuggire dal conflitto e il risultato è che i mercati locali restano deserti.

“Il Mali non mollerà mai. Né il Mali, né gli altri paesi del Sahel. Stiamo sanguinando, ma vinceremo – ha detto Keïta –  L’ IFAD ha permesso alle popolazioni in balia dei peggiori attacchi di mantenere i loro valori e la loro dignità”.

Un appello appassionato all’azione immediata è venuto anche dal Sottosegretario alla Cooperazione internazionale per il Ministero degli Affari Esteri del Regno di Norvegia, Aksel Jakobsen, che ha definito l’IFAD “un partner cruciale per piegare la curva della fame”.

“Dal Regno di Tonga a Timbuktu, i piccoli agricoltori lottano ogni giorno e questo è totalmente inaccettabile”, ha detto. E ha aggiunto: “Senza cibo non c’è sviluppo. Dobbiamo agire immediatamente tutti assieme”.

A fargli eco Rodger Voorhies, colui che dirige gli sforzi della Fondazione Bill & Melinda Gates volti ad alleviare la fame e la povertà globali: “ dobbiamo passare dall’ambizione all’azione per il cambiamento – ha precisato -. Un cambiamento che abbiamo promesso ai piccoli agricoltori del mondo”. E ha concluso: “Abbiamo sia l’obbligo di concentrare i nostri sforzi che l’opportunità di agire e modificare la vita delle persone”.

La coreografa, premio MTV VMA 2018 e prima Sostenitrice della gioventù rurale dell’IFAD, Sherrie Silver e il cantante Afrobeats Mr Eazi, hanno reso noti i risultati della loro campagna ‘sfida di ballo’. I due artisti che usano la loro fama per dar voce ai giovani delle aree rurali così da rendere “cool” il lavoro di agricoltore, hanno infatti organizzato una petizione di danza virtuale che chiede più investimenti sulle popolazioni giovani delle aree rurali. La petizione è oramai divenuta virale, con i suoi 102 milioni di visualizzazioni.

“Investire nell’agricoltura significa investire nello sradicamento delle differenze di genere e della disoccupazione”, ha detto Mr Eazi che ha visto recentemente due delle sue canzoni selezionate da Beyoncé e figura nell’ultimo album “the Gift” per il Re Leone. “In questo modo ci avviciniamo al raggiungimento degli obiettivi della prossima decade”, ha concluso.

chiudere i lavori della prima giornata della 43esima sessione del Consiglio dei Governatori IFAD l’attrice canadese Sabrina Elba che ha ribadito di sostenere l’IFAD assieme a suo marito, l’attore Idris Elba, e di supportare l’obiettivo fame zero perché, ha dichiarato, “crediamo fermamente che i piccoli agricoltori possano dare da mangiare al mondo e debbano quindi essere una priorità per il mondo stesso”.

“Noi non possiamo cambiare la politica ma voi sì”, ha quindi detto ai 177 Stati Membri. E ha aggiunto: “Noi non possiamo investire di più sull’IFAD ma i vostri governi sì. Possiamo tutti alzare la nostra voce e parlare a nome delle popolazioni povere che sono troppo spesso lasciate indietro. Investire sul futuro delle popolazioni rurali significa anche investire sul nostro futuro”.

L’IFAD lavora nelle zone rurali più remote e altamente vulnerabili, dove pochi altri progetti di agenzie per lo sviluppo o istituzioni finanziarie internazionali arrivano. Oggi l’IFAD ha lanciato la dodicesima ricostituzione delle finanze (IFAD12), un processo di consultazioni lungo un anno durante il quale gli Stati Membri del Fondo si accordano sulle strategie da seguire e sulla mobilizzazione dei fondi che possono andare in prestiti agevolati e sovvenzioni per lo sviluppo dei paesi.

 

Contattare: Katie Taft

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PR/11/2020

L’IFAD investe sulle popolazioni rurali consentendo loro di ridurre la povertà, aumentare la sicurezza alimentare, migliorare i livelli nutrizionali e rafforzare la resilienza. Dal 1978 sono stati investiti 22,4 miliardi di dollari in donazioni e prestiti a tassi agevolati per finanziare progetti di cui hanno beneficiato circa 512 milioni di persone. L’IFAD è un’istituzione finanziaria internazionale e un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Roma – il polo delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

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