Il 2022 segna il 28° anniversario del Genocidio contro i Tutsi in Ruanda

Il 7 aprile segna l’inizio del genocidio del 1994 contro i Tutsi in Ruanda. In questa occasione le Nazioni Unite terranno un evento di commemorazione.

Il genocidio ebbe luogo dal 6 aprile al 4 luglio 1994. In soli 100 giorni, circa 800.000 persone furono massacrate nella stragrande maggioranza Tutsi, ma anche Hutu, Twa e altri che si opposero al genocidio. Anche se gli eventi hanno avuto luogo alla fine del XX secolo, le cause sono molto più antiche.

Dobbiamo risalire alla colonizzazione del paese, prima da parte della Germania, poi del Belgio, all’inizio del XX secolo. I colonizzatori decisero di gerarchizzare i diversi gruppi etnici in Ruanda e decidendo che l’etnia deve apparire sui documenti d’identità.

Nel 1962, il Ruanda proclama la sua indipendenza. Gli Hutu, il gruppo etnico di maggioranza, presero il potere e la situazione fu ribaltata. I Tutsi, che fino ad allora erano stati l’élite, non avevano più accesso a nulla.

Nel 1990 iniziò la guerra civile. Ma la svolta avvenne il 6 aprile 1994, quando un aereo fornito dalla Francia fu bersaglio di un attacco e morirono il presidente ruandese Juvénal Habyarimana e il suo omologo burundese, Cyprien Ntaryamira. Poche ore dopo, le milizie Hutu iniziarono a sparare a chiunque fosse identificato come Tutsi, così come agli Hutu che sostenevano i Tutsi.

Per approfondire l’argomento vi invitiamo a consultare la pagina web delle Nazioni Unite dedicata all’argomento e ad iscrivervi all’osservanza della Giornata Internazionale di Riflessione sul Genocidio del 1994 contro i Tutsi in Ruanda che si terrà virtualmente il 7 aprile su UN WebTV dalle 10:00 alle 11:00 (EST).

Attualità