Il contributo di Simone Repetto per la Giornata Mondiale degli Oceani 2024

La Giornata Mondiale degli Oceani si celebra l’8 giugno di ogni anno per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli oceani e promuovere la loro protezione. Questa ricorrenza è stata ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 2008, anche se era stata proposta già nel 1992 durante il Vertice della Terra a Rio de Janeiro. Gli oceani coprono oltre il 70% della superficie terrestre e sono fondamentali per la regolazione del clima, la produzione di ossigeno e la biodiversità marina.

Ogni anno, la Giornata Mondiale degli Oceani ha un tema specifico che guida le attività di sensibilizzazione e le iniziative di conservazione. Tra i temi recenti ci sono stati la lotta contro l’inquinamento da plastica, la protezione delle barriere coralline e la promozione della pesca sostenibile. In questa giornata, organizzazioni non governative, scuole, comunità locali e governi si uniscono per organizzare eventi, seminari, pulizie delle spiagge e altre attività che mirano a educare il pubblico sui problemi che affliggono gli oceani.

La protezione degli oceani è cruciale per il futuro del nostro pianeta. Gli oceani assorbono circa un terzo dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo, aiutando a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Tuttavia, sono minacciati da inquinamento, sovrasfruttamento delle risorse marine e cambiamenti climatici. La Giornata Mondiale degli Oceani rappresenta un’importante occasione per riflettere sulle nostre responsabilità verso questi ecosistemi vitali e agire per la loro salvaguardia.

Ecco il contributo di Simone Repetto per la Giornata Mondiale dell’Oceano 2024. Simone Repetto è laureato in economia e commercio, giornalista pubblicista multimediale, fotoreporter e videomaker, collaboratore di National Geoographic Italia e altre testate nazionali e regionali, programmi RAI, presso programmi comunitari P.O. Marittimo, partenariato di cooperazione decentrata sviluppo locale innovativo ESS Sardegna-Tunisia e Osservatorio mediterraneo di Geopolitica e Antropologia OMeGA.

       

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