Inizia la campagna di vaccinazione contro l’ebola nella Repubblica Democratica del Congo per contrastare la nuova epidemia

Una campagna di vaccinazione contro l’Ebola è iniziata nel nord-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RDC), per fermare la diffusione di un nuovo focolaio mortale nel paese, dove la malattia è endemica.

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite (OMS) ha dichiarato mercoledì che le persone sono state vaccinate a Mbandaka, la capitale della provincia dell’Equatore a ovest. Questa decisione è stata presa in seguito  alla morte di due persone affette da Ebola dal 21 aprile. Secondo l’OMS, sono stati identificati e monitorati più di 230 contatti dei defunti e tre team di vaccinazione lavoreranno per raggiungere quelli a più alto rischio.

 

Prospettiva positiva

“Con vaccini efficaci a portata di mano e l’esperienza degli operatori sanitari della Repubblica Democratica del Congo nella risposta all’Ebola, possiamo cambiare rapidamente il corso di questo focolaio in meglio”, ha affermato il dottor Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’Africa. “Stiamo supportando il Paese in tutti gli aspetti chiave della risposta all’emergenza Ebola per proteggere e salvare vite umane”.

La Repubblica Democratica del Congo ha assistito a 14 focolai di Ebola dal 1976, sei solo dal 2018.

Con il supporto dell’OMS e di altri partner e donatori, il paese è diventato esperto nel montare una risposta efficace all’Ebola, ha osservato l’agenzia delle Nazioni Unite.

 

Consegne Cruciali

Circa 200 dosi del vaccino rVSV-ZEBOV Ebola sono state spedite a Mbandaka dalla città orientale di Goma e ulteriori dosi saranno consegnate nei prossimi giorni.

La vaccinazione viene iniettata secondo la “strategia ad anello”, per cui i contatti – e i contatti dei contatti – dei pazienti confermati di Ebola, ricevono il jab, così come gli operatori sanitari e in prima linea.

Oltre alla campagna di vaccinazione, a Mbandaka è stato allestito un centro per il trattamento dell’ebola da 20 posti letto. Sono già in corso la sorveglianza delle malattie e le indagini sui sospetti pazienti affetti da Ebola per rilevare nuove infezioni e l’OMS ha anche fornito supporto materiale e sei epidemiologi per assistere nella risposta.

 

‘Nuovo ceppo’

Anche le autorità sanitarie nazionali sono determinanti nello sforzo, compreso l’Istituto nazionale per la ricerca biomedica, che ha completato l’analisi di un campione del primo caso confermato, i cui risultati mostrano che il nuovo focolaio indica un nuovo ceppo di Ebola, il risultato di un “evento di ricaduta dall’ospite o dal serbatoio dell’animale”, ha affermato l’OMS.

Le indagini sono in corso per determinare la fonte del nuovo focolaio e come sia arrivato a infettare la prima persona confermata.

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