Italia: gli esperti ONU sulla giustizia razziale nell’applicazione della legge mettono in guardia sul rischio di profilazione razziale

Roma, 10 maggio 2024 – Gli esperti del Meccanismo indipendente internazionale delle Nazioni Unite per promuovere la giustizia razziale e l’uguaglianza nell’applicazione della legge hanno completato una missione approfondita in Italia per valutare l’intersezione tra razza e prassi delle forze dell’ordine. La missione ha previsto incontri a Roma, Milano, Catania e Napoli.

Gli esperti hanno raccolto testimonianze sulla profilazione razziale come base per controlli d’identità e perquisizioni, da parte di diversi corpi delle forze dell’ordine in Italia, fondate sull’assunzione che la persona non fosse di cittadinanza italiana o su presunzioni di criminalità.

“Questo pregiudizio razziale, gli stereotipi e la profilazione creano associazioni dannose e infondate tra l’essere neri, la criminalità e la delinquenza,” ha dichiarato Akua Kuenyehia, Presidente del panel di esperti.

“Il legittimo compito di promuovere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini non dovrebbe essere interpretato come una licenza per condurre profilazioni razziali. Questa pratica erode la fiducia nell’applicazione della legge e, di conseguenza, riduce l’efficacia dell’operato delle forze dell’ordine,” ha aggiunto.

“Riconosciamo che il compito delle forze dell’ordine è difficile. Abbiamo parlato con agenti che hanno espresso la necessità di servizi di supporto aggiuntivi per la loro salute e per quella dei loro familiari,” ha detto Tracie L. Keesee, membro del Meccanismo.

“Gli agenti devono essere esentati dalle richieste di aiuto laddove una risposta alternativa più appropriata dovrebbe essere un’opzione disponibile; ad esempio, nel trattare con persone senza fissa dimora e persone affette da crisi legate allo stato di salute mentale,” ha aggiunto.

Le conclusioni del Meccanismo di esperti indipendenti sottolineano anche la mancanza di dati esaustivi basati sulla razza, una lacuna che ostacola gli sforzi per affrontare le disparità razziali.

“La raccolta, pubblicazione e analisi dei dati disaggregati per razza o origine etnica in tutti gli aspetti della vita, in particolare riguardo alle interazioni con le forze dell’ordine e il sistema di giustizia penale, è un elemento essenziale per progettare e valutare le risposte al razzismo sistemico,” ha detto Juan Mendez, un altro membro del panel di esperti delle Nazioni Unite.

Gli esperti hanno inoltre espresso preoccupazione sul sovraffollamento nelle carceri italiane e sull’impatto che questo produce sul rispetto dei diritti umani dei detenuti. È stata evidenziata l’incarcerazione sproporzionata di africani. Così come di persone di discendenza africana. Un aspetto che ha ulteriormente messo in luce la prevalenza del razzismo sistemico. Sono stati anche riscontrati casi di tortura e maltrattamenti. Incluso un grave caso recente verificatosi all’Istituto penale per i minorenni C. Beccaria di Milano.

Sono inoltre state sollevate preoccupazioni sulle difficoltà che i migranti e i richiedenti asilo affrontano nell’accedere all’assistenza legale. Ma anche difficoltà spesso esacerbate dall’abuso di autorità da parte delle forze dell’ordine e da ritardi burocratici. Gli esperti hanno sottolineato la necessità che i servizi per l’immigrazione siano di natura civile, anziché essere parte dei compiti della polizia. Hanno altresì suggerito che gli uffici per l’immigrazione siano collocati all’interno o vicino alle comunità interessate.

Durante la missione di 8 giorni, i membri del Meccanismo hanno consultato un ampio spettro di rappresentanti delle entità di rilievo. Tra questi  giudici, pubblici ministeri, avvocati e rappresentanti dei principali corpi delle forze dell’ordine in Italia. In particolare Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Arma dei Carabinieri.

Gli esperti del Meccanismo hanno inoltre consultato l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR)e l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD). Sono stati visitati anche il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, e diversi dipartimenti chiave all’interno dei Ministeri dell’Interno e della Giustizia.

I membri hanno visitato un centro di accoglienza per migranti a Catania e centri di  permanenza per il rimpatrio (CPR) a Milano e a Ponte Galeria a Roma. Hanno inoltre visitato l’Istituto penale per i minorenni C. Beccaria e la Casa Circondariale San Vittore a Milano.

Il Meccanismo ha condiviso le sue conclusioni preliminari con il Governo Italiano. Redigerà inoltre un rapporto completo da presentare al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite durante la sua 57ª sessione, a settembre di quest’anno.

Background: Il Meccanismo Internazionale di Esperti Indipendenti per Promuovere la Giustizia Razziale e l’Uguaglianza nel Contesto delle Forze dell’Ordine è stato istituito nel luglio 2021 dal Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU. Tra i suoi obiettivi quello di rivolgere raccomandazioni sulle misure concrete da intraprendere per garantire l’accesso alla giustizia, la trasparenza e la responsività, e il risarcimento legale per l’uso eccessivo della forza e altre violazioni dei diritti umani contro gli africani e le persone di origine africana da parte delle forze dell’ordine.

La missione sarà composta dal Giudice Akua Kuenyehia (Ghana), dal Dott. Tracie L. Keesee (Stati Uniti) e dal Prof. Juan Méndez (Argentina), nominati dal Presidente del Consiglio per i Diritti Umani per servire come esperti indipendenti.

 

 

 

 

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