La lotta alla violenza di genere si intensifica in tutta Europa

La lotta alla violenza di genere si intensifica in tutta Europa

 

Ogni anno, 245 milioni di donne e ragazze dai 15 anni in su subiscono violenza fisica e/o sessuale da parte di partner intimi. L’Europa non è immune da questa crisi. Il rapporto Eurostat del 2018 rivela che oltre 600 donne sono state vittime di omicidio da parte di un partner intimo o di un parente in 14 Stati membri dell’UE, e il 35% di queste atrocità è avvenuto all’interno di quello che dovrebbe essere il santuario della propria casa.
Il messaggio del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, racchiude l’urgenza della crisi: “La violenza contro le donne è una terribile violazione dei diritti umani, una crisi della salute pubblica e un ostacolo importante allo sviluppo sostenibile. È persistente, diffusa e sta peggiorando. Dalle molestie e abusi sessuali al femminicidio, la violenza assume molte forme”.
La giornata non è solo un appello alla consapevolezza, ma un chiaro richiamo all’azione contro la violenza sistemica e diffusa che le donne devono affrontare. In tutta Europa, i Paesi stanno prendendo posizione, riconoscendo la cruda realtà e sviluppando strategie per combattere questo problema dilagante.
In Italia, secondo fonti ISTAT e del Ministero dell’Interno, da gennaio a novembre 2023, sono stati segnalati 102 omicidi femminili, continuando un trend di oltre 100 omicidi annuali in contesti familiari o intimi dal 2020.È significativo che il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni abbia subito violenza fisica o sessuale. Quasi un quarto è stato vittimizzato da uomini non partner, compresi conoscenti ed estranei, e le molestie fisiche sono la forma più comune di violenza sessuale. Come accade nella maggior parte dei Paesi, i partner o gli ex partner sono gli autori più frequenti di aggressioni gravi come lo stupro e altre forme di violenza fisica.
I progressi del Belgio sono notevoli, con l’introduzione della legge #StopFéminicide, che lo ha reso il primo Paese europeo con una legislazione completa contro il femminicidio. Con 24 femminicidi nel 2023, la legge belga segna una pietra miliare nel riconoscere e combattere legalmente gli omicidi di genere. Il Belgio si distingue anche come “commitment maker della Generation Equality Action Coalition on Gender-based Violence”, a testimonianza della sua dedizione a questa sfida globale.I Paesi Bassi fanno eco a questo impegno con la campagna Safe Streets di UN Women Netherlands, che combatte le molestie di strada, un problema che colpisce l’80-85% delle donne e delle ragazze olandesi. Quindici comuni hanno aderito a questa campagna, a dimostrazione di una volontà nazionale. Il Lussemburgo rivela che nel 2022 due terzi delle donne hanno dichiarato di aver subito una qualche forma di violenza nella loro vita.
In Inghilterra e Galles, nel 2022 il 6,9% delle donne dai 16 anni in su ha subito abusi domestici, mentre in Irlanda 1 donna su 6 ha subito violenza da un partner dopo i 15 anni. Il Taoiseach Leo Varadkar ha dichiarato nel marzo di quest’anno: “Per troppo tempo, donne e ragazze hanno […] vissuto nella paura della violenza domestica o di genere”. Riconoscendo i problemi, entrambi i governi stanno rispondendo con leggi e strategie nazionali.Il governo irlandese ha prodotto il Domestic, Sexual and Gender Based Violence Agency (DSGBV) Bill 2023, che mira a creare un’entità incaricata di coordinare gli sforzi del governo per affrontare la DSGBV, mentre il governo britannico ha dichiarato che la violenza contro le donne e le ragazze è una minaccia nazionale, introducendo una legislazione per affrontare la violenza, come il Domestic Abuse Act 2021.
Nel 2021, la Grecia ha registrato un rapido aumento delle denunce alla polizia da parte delle donne vittime di violenza domestica, con la maggior parte degli incidenti che hanno coinvolto partner intimi o ex partner, e un totale di 204 casi di stupro. Nonostante siano ai primi posti nel mondo per l’uguaglianza di genere, i Paesi nordici presentano il “paradosso nordico”, con tassi di violenza da partner nelle relazioni di intimità (IPV) contro le donne sostanzialmente superiori alla media dell’UE: 32% in Danimarca, 30% in Finlandia, 28% in Svezia e 22,4% in Islanda, rispetto alla media dell’UE del 22%. Questa incongruenza evidenzia un’area critica della politica sociale che necessita di attenzione in regioni altrimenti note per le norme di genere progressiste.
I dati del Portogallo indicano che nel 2022 ci sono state oltre 30.000 denunce di violenza domestica, con 28 morti, tra cui 24 donne e quattro bambini.
La Strategia nazionale per l’uguaglianza e la non discriminazione – ENIND 2018-2030, approvata nel 2018, mira ad affrontare questo problema pervasivo.
Infine in Francia, l’impegno del Presidente Emmanuel Macron per l’uguaglianza di genere come “grande causa del quinquennio” si contrappone al preoccupante aumento dei casi di violenza domestica, con oltre 244.000 vittime denunciate nel 2022, segnando un aumento del 15% e un’impennata del 95% dal 2017. Le donne costituiscono l’87% di queste vittime, che subiscono prevalentemente violenza fisica (66%), seguita da violenza verbale o psicologica (30%) e sessuale (4%). Il governo francese sta rafforzando il suo impegno con un sostanziale aumento del budget a 2,4 miliardi di euro per il 2023, con un incremento di 921,1 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Gabriel Attal, Ministro delegato del Ministro dell’Economia, ha illustrato la strategia del Paese: continuare lo sforzo di bilancio per la Grande Causa del mandato quinquennale voluto dal Presidente della Repubblica. Ciò include il raddoppio del budget per il Ministero incaricato dell’uguaglianza tra donne e uomini, con una parte significativa destinata a misure volte ad affrontare la violenza contro le donne.
Queste istantanee provenienti da tutta Europa riflettono non solo la prevalenza della violenza contro le donne, ma anche gli sforzi compiuti per affrontarla. Dall’aumento dei budget e dalle leggi pionieristiche alle campagne nazionali e alle strategie globali, il messaggio è chiaro: la lotta contro la violenza di genere si sta intensificando e le nazioni impegnano risorse e potere legislativo per salvaguardare i diritti e il benessere delle donne.

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