L’Alto Commissario ONU per i diritti umani Volker Türk sull’operazione israeliana a Rafah

L’Alto Commissario ONU per i diritti umani Volker Türk sull’operazione israeliana a Rafah

Ginevra, 12 febbraio 2024
Una potenziale piena incursione militare a Rafah – dove circa 1,5 milioni di palestinesi sono ammassati contro il confine egiziano senza poter fuggire da nessuna parte – è terrificante, data la prospettiva che un numero estremamente elevato di civili, ancora una volta soprattutto bambini e donne, possa essere ucciso e ferito.
 Non molto tempo fa, avevo segnalato l’inimmaginabile sofferenza dei palestinesi di Gaza. Oggi, purtroppo, vista la carneficina compiuta finora a Gaza, è del tutto immaginabile ciò che si prospetta a Rafah. Oltre al dolore e alla sofferenza per le bombe e i proiettili, questa incursione a Rafah potrebbe anche significare la fine degli scarsi aiuti umanitari che sono entrati e  sono stati distribuiti, con enormi implicazioni per tutta Gaza, comprese le centinaia di migliaia di persone a grave rischio di fame e carestia nel nord. Il mio Ufficio ha ripetutamente messo in guardia da azioni che violano le leggi di guerra. La prospettiva di un’operazione del genere a Rafah, allo stato attuale delle cose, rischia di provocare ulteriori crimini atroci.
Israele deve rispettare gli ordini giuridicamente vincolanti emessi dalla Corte internazionale di giustizia e l’intero arco del diritto umanitario internazionale. Coloro che sfidano il diritto internazionale sono stati messi in guardia. La responsabilità deve seguire.
Il mondo non deve consentire che questo accada. Coloro che hanno influenza devono frenare piuttosto che permettere. Deve esserci un cessate il fuoco immediato.Tutti gli ostaggi rimasti devono essere rilasciati.E deve esserci una rinnovata determinazione collettiva a raggiungere una soluzione politica.
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