Le operazioni militari a Rafah potrebbero portare a un massacro a Gaza e mettere in pericolo di vita una fragile operazione umanitaria – Dichiarazione di Martin Griffiths, Sottosegretario Generale ONU per gli Affari Umanitari e Coordinatore degli Aiuti di Emergenza

Lo scenario che abbiamo a lungo temuto si sta dipanando a una velocità allarmante.
Più della metà della popolazione di Gaza – ben oltre 1 milione di persone – è stipata a Rafah, guardando in faccia la morte: Hanno poco da mangiare, quasi nessun accesso alle cure mediche, nessun posto dove dormire, nessun posto sicuro dove andare.
Loro, come l’intera popolazione di Gaza, sono vittime di un assalto che non ha eguali per intensità, brutalità e portata.
Secondo il Ministero della Sanità, più di 28.000 persone – soprattutto donne e bambini – sono state uccise in tutta Gaza.
Per più di quattro mesi, gli operatori umanitari hanno fatto il quasi impossibile per assistere le persone bisognose, nonostante i rischi che essi stessi affrontavano e i traumi che stavano subendo.
Ma la dedizione e la buona volontà non sono sufficienti a mantenere in vita, nutrire e proteggere milioni di persone, mentre le bombe cadono e gli aiuti vengono bloccati.
A ciò si aggiungono la disperazione diffusa, il crollo dell’ordine pubblico e il disimpegno dell’UNRWA.
Le conseguenze sono gli operatori umanitari che vengono colpiti, tenuti sotto tiro, attaccati e uccisi.
Sono settimane che dico che la nostra risposta umanitaria è a pezzi.
Oggi lancio di nuovo l’allarme: Le operazioni militari a Rafah potrebbero portare a un massacro a Gaza. Potrebbero anche lasciare un’operazione umanitaria già fragile sulla soglia della morte.
Mancano le garanzie di sicurezza, le forniture di aiuti e la capacità del personale per tenere a galla questa operazione.
La comunità internazionale ha messo in guardia dalle pericolose conseguenze di un’eventuale invasione di terra a Rafah. Il governo di Israele non può continuare a ignorare questi appelli.
La storia non sarà clemente.
Questa guerra deve finire.
Per saperne di più.

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