17 ott – Quest’anno ricorre il 27° anniversario della dichiarazione dell’Assemblea generale – nella risoluzione 47/196 del 22 dicembre 1992 – del 17 ottobre come Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà. Quest’anno ricorre, inoltre, il 32° anniversario dell’appello all’azione di Padre Joseph Wresinski – che ha ispirato l’osservanza del 17 ottobre come Giornata mondiale per il superamento della povertà estrema – e il riconoscimento delle Nazioni Unite come Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà.

Il tema del 2019 è: agire insieme per responsabilizzare i bambini, le loro famiglie e le comunità per porre fine alla povertà

Quest’anno è il trentesimo anniversario dell’adozione della Convenzione sui diritti del fanciullo (UNCRC) il 20 novembre 1989. Tale convenzione stabilisce i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali di ogni bambino, indipendentemente dalla sua razza, religione o abilità.

In particolare, la Convenzione riconosce il diritto di ogni bambino ad uno standard di vita adeguato al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale. La povertà danneggia lo sviluppo dei bambini e, a sua volta, porta a una diminuzione del reddito e della salute in età adulta. Quando la povertà infantile è riconosciuta come una negazione dei diritti umani dei bambini, le persone in posizioni di responsabilità e di potere sono legalmente tenute a promuovere, proteggere e realizzare i diritti dei bambini. Soprattutto, è imperativo riconoscere e affrontare le discriminazioni specifiche subite dalle bambine.

Di seguito il messaggio del Segretario Generale:

“La fine della povertà estrema è al centro degli sforzi mondiali per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e costruire un futuro sostenibile per tutti. Dare la priorità alle persone in situazioni di maggiore difficoltà è fondamentale per riuscire davvero a ‘non lasciare nessuno indietro’.

Il focus della giornata di quest’anno si concentra su “agire insieme per aiutare i bambini, le loro famiglie e le comunità a porre fine alla povertà”, in occasione del 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo.

I bambini hanno più del doppio delle probabilità di vivere in condizioni di estrema povertà rispetto agli adulti.  La povertà condanna molti bambini a uno svantaggio permanente, perpetuando la povertà stessa di generazione in generazione. Se non riusciremo a innalzare le nostre ambizioni, i bambini di oggi subiranno anche le conseguenze devastanti del cambiamento climatico.

Dalle zone di conflitto al cyberspazio, dal lavoro forzato allo sfruttamento sessuale, le ragazze sono particolarmente a rischio, ma sono contestualmente anche un importante impulso al cambiamento. Per ogni anno in più in cui una ragazza rimane a scuola, aumenta il suo reddito medio nell’arco della sua vita, diminuiscono le sue possibilità di sposarsi precocemente e vi sono evidenti benefici per la salute e l’istruzione dei suoi figli. Tutti questi elementi rendono l’educazione un fattore cruciale per spezzare il ciclo della povertà.

Una delle chiavi per porre fine alla povertà infantile è affrontare la povertà nelle famiglie, da cui spesso deriva. L’accesso a servizi sociali di qualità deve essere una priorità, ma oggi quasi due terzi dei bambini non hanno una copertura di protezione sociale.  Sono inoltre indispensabili politiche orientate alla famiglia, tra cui orari di lavoro flessibili, congedi parentali e assistenza all’infanzia.

In questa Giornata internazionale, impegniamoci nuovamente a raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile 1 e una globalizzazione equa che funzioni per tutti i bambini, le loro famiglie e le loro comunità.”