Migliaia di bambini protetti nel secondo giorno della campagna antipolio a Gaza

Credits: UNRWA
La campagna di vaccinazione antipolio di massa guidata dalle Nazioni Unite è entrata nel suo secondo giorno nel centro di Gaza lunedì. Una pausa nei combattimenti ha permesso migliaia di bambini di ricevere la loro dose, oltre agli 87.000 che avevano già ricevuto il primo ciclo domenica. Hanno dichiarato le agenzie ONU. 
 
“Il primo giorno sono stati vaccinati 87.000 bambini sui 156.000 che speriamo di raggiungere nell’area centrale”. Ha dichiarato Louise Wateridge, responsabile delle comunicazioni dell’UNWRA, la più grande agenzia delle Nazioni Unite nella Striscia di Gaza. “È molto promettente il fatto che abbiamo già sentito l’interesse di genitori provenienti da Khan Younis, dall’area meridionale”. I genitori chiedono al nostro personale e alle nostre squadre: ‘Quando sarà disponibile la vaccinazione per noi? Quando potremo portare i nostri figli?”.
Wateridge ha sottolineato l’urgente necessità di un cessate il fuoco per il successo della campagna di vaccinazione. Insieme al rilascio di tutti gli ostaggi presi durante gli attacchi terroristici di Hamas in Israele il 7 ottobre. “Ciò di cui questi bambini hanno più bisogno è un cessate il fuoco adesso”, ha dichiarato l’UNRWA su X.
Parlando del secondo giorno della campagna di vaccinazione, la signora Wateridge ha riferito di aver visto “centinaia di bambini” in un centro sanitario di Deir Al-Balah. Altri in una scuola dell’UNWRA nella città centrale. “La scuola ha riferito che solo ieri sono stati vaccinati 3.000 bambini, quindi stiamo vedendo numeri molto buoni e [dobbiamo] mantenere lo slancio”.
Domenica, le squadre di vaccinazione hanno operato nei centri sanitari dell’UNRWA, nei punti medici mobili e nelle tende, mentre per lunedì sono previste disposizioni simili. Stiamo facendo tutto il possibile per assicurare che tutti i bambini sotto i 10 anni siano vaccinati”. Le pause temporanee del conflitto sono essenziali per la consegna di questi vaccini”, ha aggiunto l’UNRWA su X. ‘Al di là della pausa, questi bambini hanno bisogno di un vaccino che è già stato ritardato per troppo tempo’.
La campagna iniziale di tre giorni verrà svilupata nella Middle Area di Gaza per proteggere circa 640.000 giovani palestinesi dalla malattia altamente infettiva. L’iniziativa è arrivata dopo che le autorità sanitarie hanno rilevato il primo caso di polio a Gaza in 25 anni. Per offrire la massima protezione, i bambini dovranno ricevere due dosi di vaccino a un intervallo di quattro settimane. Più di 1,2 milioni di dosi di vaccino sono state consegnate a Gaza, mentre altre 400.000 dosi sono attese a breve.
Le agenzie delle Nazioni Unite UNRWA, l’ OMS, l’UNICEF e le autorità sanitarie palestinesi mirano a raggiungere almeno il 90% di copertura vaccinale in ogni tornata della campagna per contenere l’attuale epidemia e prevenire la diffusione internazionale della polio.
In mezzo a focolai di epatite, diarrea e altre malattie prevenibili legate a 10 mesi di pesanti bombardamenti israeliani e scontri con i militanti di Hamas, le agenzie delle Nazioni Unite hanno sottolineato la necessità che tutte le parti in guerra mantengano la pausa di otto ore concordata nelle ostilità. “Una delle sfide più grandi è quella di distribuire le vaccinazioni in modo sicuro. Perché in alcune aree nelle cosiddette zone di pausa [umanitaria], tra le 6 e le 14, non ci devono essere scontri”. Ha dichiarato Wateridge dell’UNRWA a UN News. “Stiamo ancora lottando per ottenere l’accesso alle strutture e alle famiglie e ai bambini in quelle aree. È troppo pericoloso per loro viaggiare, muoversi; ci sono continui combattimenti”.
Wateridge ha riferito di “molti colpi” lunedì mattina e per tutta la notte di domenica.
“Quindi i combattimenti non sono affatto cessati.Ci sono alcune pause durante il giorno, ma non sono garantite. Non abbiamo la sicurezza garantita per le persone, e abbiamo davvero bisogno di raggiungere tutti i bambini per ottenere una percentuale di successo del 90%”.
La scorsa settimana, le autorità israeliane hanno acconsentito a una serie di “pause umanitarie” di tre giorni nelle zone centrali, meridionali e settentrionali di Gaza, consentendo il proseguimento della campagna di vaccinazione. L’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite, l’OMS, ha accolto con favore queste pause, ma ha ribadito che, in ultima analisi, “l’unica soluzione” per salvaguardare la salute dei bambini di Gaza è il cessate il fuoco.“
Il miglior vaccino per questi bambini è la pace”, ha dichiarato il Direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.La campagna di vaccinazione deve affrontare sfide significative, tra cui i combattimenti in corso, le strade devastate e la chiusura degli ospedali a causa del conflitto.Secondo l’OMS, l’insicurezza, le infrastrutture danneggiate e i movimenti della popolazione rendono improbabile che tre giorni in ogni area siano sufficienti per una copertura adeguata.“È stato concordato che il periodo di vaccinazione sarà esteso di un giorno, se necessario”, ha osservato l’OMS, sottolineando che le squadre di vaccinazione devono essere protette e devono poter svolgere il loro lavoro in sicurezza.La campagna si inserisce nel contesto di una grave crisi umanitaria a Gaza, dove il conflitto tra Israele e Hamas, unito al blocco israeliano dell’enclave, ha portato a una grave carenza di cibo, acqua potabile e forniture mediche.Per offrire la massima protezione, i bambini dovranno ricevere due dosi di vaccino a un intervallo di quattro settimane.
Più di 1,2 milioni di dosi di vaccino sono state consegnate a Gaza, mentre altre 400.000 dosi sono attese a breve.Le agenzie delle Nazioni Unite UNRWA, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e le autorità sanitarie palestinesi mirano a raggiungere almeno il 90% di copertura vaccinale in ogni tornata della campagna per contenere l’attuale epidemia e prevenire la diffusione internazionale della polio. In mezzo a focolai di epatite, diarrea e altre malattie prevenibili legate a 10 mesi di pesanti bombardamenti israeliani e scontri con i militanti di Hamas, le agenzie delle Nazioni Unite hanno sottolineato la necessità che tutte le parti in guerra mantengano la pausa di otto ore concordata nelle ostilità.
“Una delle sfide più grandi è quella di distribuire le vaccinazioni in modo sicuro, perché in alcune aree nelle cosiddette zone di pausa [umanitaria], tra le 6 e le 14, non ci devono essere scontri”, ha dichiarato Wateridge dell’UNRWA a UN News.“Stiamo ancora lottando per ottenere l’accesso alle strutture e alle famiglie e ai bambini in quelle aree.È troppo pericoloso per loro viaggiare, muoversi; ci sono continui combattimenti”.

 

 

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