9 Ott – In base all’ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) lo Yemen diventerà il paese più povero del mondo se il conflitto che lo affligge si protrarrà fino al 2022.

Lo studio è stato presentato nel quadro di un evento a Bruxelles che ha illustrato il partenariato tra l’Unione europea e l’UNDP. Tale cooperazione in Yemen ha l’obiettivo di aiutare le persone vulnerabili, garantendo loro l’accesso ai servizi di base, il rilancio della governance locale e dello sviluppo economico così da favorire la ricostruzione del paese.

Il rapporto Assessing the Impact of War in Yemen on Achieving the Sustainable Development Goals (SDGs), prevede che la povertà in Yemen passi dal 47% della popolazione (dato rilevato allo scoppio del conflitto nel 2014) al 75% entro la fine del 2019. Inoltre, se i combattimenti continueranno fino al 2022, lo Yemen sarà destinato a divenire il paese più povero del mondo, con il 79% della popolazione sotto la soglia di povertà ed il 65% classificato come estremamente povero.

Il rapporto, prodotto per l’UNDP dal Pardee Center for International Futures dell’Università di Denver, afferma che in assenza di conflitti lo Yemen avrebbe potuto realizzare dei progressi nel raggiungimento degli SDGs, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile concordati nel 2015 per contrastare la povertà. Ma più di quattro anni di combattimenti hanno fatto regredire lo sviluppo del paese, e sarebbe improbabile che lo Yemen realizzasse gli SDGs anche se la guerra dovesse terminare oggi.

Auke Lootsma, Rappresentante Residente dell’UNDP in Yemen ha dichiarato: “Non solo la guerra ha reso lo Yemen la più grande crisi umanitaria del mondo, ma ha anche causato una terribile crisi di sviluppo. La situazione attuale minaccia di rendere la popolazione yemenita la più povera al mondo.” Lootsma ha inoltre osservato che attraverso il sostegno dell’Unione Europea e di altri partner internazionali e nazionali, l’UNDP sta aiutando gli Yemeniti a mantenere operativi i servizi di base ed a sviluppare le capacità necessarie per garantire che le persone ed il paese possano riprendersi una volta tornata la pace.

Il rapporto rileva che il conflitto ha portato al crollo dell’economia, facendo registrare la perdita di attività economiche per un valore di 89 miliardi di dollari dal 2015. La guerra ha danneggiato il tessuto economico e sociale del paese, oltre a distruggere le infrastrutture, mentre le disuguaglianze sono drasticamente aumentate. Il prodotto interno lordo pro capite è precipitato da $ 3,577 a $ 1,950, un livello mai visto dal 1960. Lo Yemen è ora classificato come il secondo paese più diseguale al mondo in termini di reddito.

Il rapporto afferma inoltre che nel 2014 il 25% della popolazione era malnutrito, ma questa cifra è ora vicina al 36% e potrebbe raggiungere quasi il 50% se i combattimenti continueranno fino al 2022.

Il rapporto sostiene che se la guerra si protrarrà fino al 2030, i costi saranno sostenuti dalle generazioni future, con un sempre maggiore aumento della povertà, un ulteriore indebolimento delle istituzioni e lo Yemen reso più vulnerabile ad un circolo vizioso di conflitti e sofferenze.