Vaiolo delle Scimmie: l’OMS dichiara l’emergenza sanitaria globale 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente inserito il Vaiolo delle scimmie – universalmente conosciuto come Monkeypox – nella lista delle emergenze sanitarie globali. La lista indica il livello più alto di allerta dell’OMS, a dimostrazione di quanto la malattia stia diventando sempre più pericolosa. 

 

La decisione è stata annunciata a Ginevra dal Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha evidenziato come la malattia abbia già colpito circa 17mila persone in 74 paesi. Ghebreyesus ha spiegato che il comitato di esperti da lui scelto per prendere la decisione non è riuscita a raggiungere un consenso; è toccato quindi al Direttore Generale fare la scelta finale. Secondo Mike Ryan, responsabile delle emergenze OMS, questa presa di posizione potrebbe essere cruciale nel creare un’azione collettiva contro le malattie, anche se “è un invito all’azione, ma non il primo”. 

 

Il problema in pillole 

Nonostante i grandi focolai al di fuori del continente africano siano stati osservati solo da maggio di quest’anno, il Monkeypox è una realtà presente da decenni nell’Africa Centrale e Occidentale.  Ad oggi, decessi per vaiolo delle scimmie sono stati segnalati solo in Africa, dove si sta diffondendo una versione più pericolosa del virus, principalmente in Nigeria e Congo. La malattia si sta diffondendo in Africa fra le persone, particolarmente attraverso animali selvatici come roditori; in altre parti del mondo, invece, la malattia si sta diffondendo in focolai più ampi, fra persone senza legami con animali e senza aver viaggiato in Africa.

In Europa, Nord America e altrove, tuttavia, il vaiolo delle scimmie si sta diffondendo tra persone senza legami con animali né che abbiano fatto viaggi recenti in Africa. La massima esperta Oms sul vaiolo delle scimmie, Rosamund Lewis, ha affermato questa settimana che il 99% di tutti i casi di vaiolo delle scimmie al di fuori dell’Africa sono stati rilevati in uomini e che il 98% di questi riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Gli esperti sospettano che i focolai di vaiolo delle scimmie in Europa e Nord America si siano potuti diffondere per via sessuale in due rave in Belgio e Spagna. 

 

La situazione in Italia 

Il Direttore Generale della Prevenzione Gianni Rezza ha voluto commentare la scelta dell’OMS, sottolineando come il Ministero della Salute italiano abbia già predisposto le modalità di segnalazione dei singoli casi, in collaborazione con Regioni e Province Autonome. Per il momento, i casi segnalati sul territorio nazionale sono 407; la situazione sembra essere stabile e sotto continuo monitoraggio. Secondo altri esperti, invece, la situazione potrebbe essere più grave del previsto. Il numero dei casi, infatti, potrebbe essere 5 volte più alto di quanto evidenziato; inoltre, i numeri italiani non possono essere sottovalutati, essendo abbastanza alti da portare l’Italia nella top10 dei paesi colpiti. 

 

Occorrerà tenere sotto controllo la situazione nei prossimi mesi, per evitare un aumento vertiginoso dei casi alla fine dell’estate.  

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