World Bank – Donazioni per ulteriori 760 milioni di dollari all’Ucraina per sostenere i servizi governativi critici

KYIV, 29 febbraio 2024. La World Bank ha annunciato oggi un ulteriore sostegno di 760 milioni di dollari, specificando che le donazioni per l’Ucraina aiuteranno a sostenere i servizi governativi critici a livello nazionale e regionale. Questo è il sesto finanziamento aggiuntivo per il progetto PEACE (Public Expenditures for Administrative Capacity Endurance in Ukraine), che continua a sostenere gli stipendi di insegnanti, personale di primo soccorso e di emergenza, nonché l’assistenza sociale per gli sfollati interni e gli anziani.

 

Il progetto continua grazie al Fondo fiduciario multidonatori di cofinanziamento PEACE e al Fondo fiduciario per il soccorso, il recupero, la ricostruzione e la riforma dell’Ucraina (URTF), che sostengono la sovvenzione.

 

Ad oggi, il sostegno mobilitato dalla Banca Mondiale ha permesso al Governo ucraino di fornire servizi essenziali che stanno raggiungendo oltre 15 milioni di ucraini, tra cui 10 milioni di pensionati, 500.000 dipendenti delle istituzioni scolastiche, 145.000 dipendenti statali, 56.000 primi soccorritori e oltre tre milioni di beneficiari di assistenza sociale. Con il sostegno del progetto, il 100% del governo ha continuato a esercitare le sue funzioni principali, il 98% dei pensionati ha ricevuto la propria pensione in tempo e oltre il 90% dei sussidi di assistenza sociale (che comprendono gli sfollati) ha raggiunto in tempo i beneficiari.

 

Anche attraverso l’URTF, vari paesi sostengono il progetto PEACE in Ucraina, e tra questi troviamo Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Islanda, Indonesia, Irlanda, Finlandia, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia, Lettonia, Lituania, Spagna, Svezia, Svizzera, Repubblica di Corea, Regno Unito e Stati Uniti. Con l’annuncio di oggi, il World bank Group ha mobilitato quasi 42 miliardi di dollari in finanziamenti di emergenza a sostegno della popolazione ucraina, compresi gli impegni e le promesse dei donatori.

 

Per saperne di più clicca qui.

Attualità