Il Comitato di Esperti Indipendenti dell’OMS ha identificato errori significativi nella risposta globale iniziale al COVID-19 

Secondo un rapporto pubblicato recentemente da esperti indipendenti nominati dall’OMS, l’attuale sistema globale di allerta e risposta immediata alle pandemie “non è all’altezza degli scopi prefissi” e vi è dunque la necessità di istituire un nuovo quadro di riferimento alla luce degli errori commessi durante la pandemia di COVID-19 

 

19 gennaio 2021 – Il Comitato di Esperti Indipendenti per la Preparazione e la Risposta alle Pandemie (The Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response), istituito nel 2020 con l’obiettivo di esaminare le lezioni apprese dalla pandemia del SARS-CoV-2, ha trovato diverse criticità nella risposta globale, dalle prime fasi della comparsa del virus alla sua diffusione successiva nel mondo.

“Occasioni perse” all’inizio della pandemia 

Il secondo rapporto del Comitato, pubblicato in questi ultimi giorni, nota che i Paesi sono stati lenti nel rispondere alla malattia del nuovo coronavirus. Sebbene l’OMS avesse dichiarato già il 30 gennaio 2020 che il COVID-19 fosse un’emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale (in inglese Public Health Emergency of International Concern, PHEIC), il Comitato rileva che molti Paesi hanno adottato misure minime per prevenire la diffusione sia all’interno che all’esterno dei propri confini, a cominciare dalla Cina stessa. Difatti, per il gruppo di esperti, le misure volte a proteggere la salute pubblica avrebbero potuto essere applicate con più vigore dalle autorità sanitarie locali e nazionali in Cina nel mese di gennaio 2020. Inoltre, risulta chiaro anche che, verso la fine dello stesso mese, vi erano oramai prove di casi in diversi altri Paesi nel mondo. Le misure di contenimento avrebbero dovuto essere attuate immediatamente in tutti questi Paesi, ma così non è stato fatto.

Il rapporto evidenzia dunque che una delle principali lezioni apprese da questa pandemia è che il mondo non fosse preparato ad affrontarla, nonostante i ripetuti allarmi fatti negli anni precedenti riguardo al rischio di potenziali pandemie.

Quali soluzioni per il futuro? 

Il rapporto evidenzia la necessità di rafforzare l’OMS. L’agenzia ONU specializzata per le questioni sanitarie dovrebbe infatti disporre di risorse di supporto e contenimento adeguate, ma i suoi poteri e finanziamenti per svolgere le sue funzioni sono attualmente limitati.

Inoltre, secondo Helen Clark, ex Primo Ministro della Nuova Zelanda e co-presidente del Comitato Indipendente, all’apparire di una potenziale minaccia per la salute pubblica, i Paesi e l’OMS dovrebbero utilizzare maggiormente gli strumenti digitali del XXI secolo a loro disposizione, per poter tenere il passo sia con le notizie che al giorno d’oggi si diffondono istantaneamente sui social media, che con gli agenti patogeni infettivi che si diffondono rapidamente attraverso i viaggi moderni.

Il Comitato Indipendente ha iniziato la sua analisi della risposta globale alla pandemia lo scorso settembre e presenterà un rapporto completo sull’argomento durante la prossima Assemblea Mondiale della Sanità, che si svolgerà nel maggio del 2021.

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