UNCTAD: Il COVID-19 potrebbe causare fino a 4000 miliardi di dollari di perdite nel settore del turismo

La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), insieme all’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) ha pubblicato il 30 giugno un rapporto sulle devastanti perdite economiche che il COVID-19 ha avuto sul turismo internazionale negli anni 2020 e 2021. Quest’ultimo segue il rapporto rilasciato il 2 luglio dello scorso anno.

Il report del 30 giugno stima che la pandemia potrebbe causare una perdita di più di 4000 miliardi di dollari (3370 miliardi di euro) al PIL globale dall’inizio della crisi sanitaria. Questo importo è riferito all’industria del turismo e a tutti i settori strettamente legati ad essa. Nel 2020, il turismo internazionale ha già subito una perdita di 2400 miliardi di dollari (2020 miliardi di euro) a causa degli impatti diretti e indiretti del calo delle entrate turistiche. Si stima che una perdita altrettanto grave si verificherà nel corso di quest’anno, anche se alcuni prevedono che il settore si riprenderà verso la seconda metà del 2021 con l’aumento del tasso di vaccinazioni COVID-19 in tutto il mondo.

Per quanto riguarda quest’ultimo, l’ineguale accesso e distribuzione del vaccino ha fatto sì che i Paesi in via di sviluppo, che rappresentano fino al 60% delle perdite del PIL globale, soffrano più duramente di quelli sviluppati.

“Il turismo è un’ancora di salvezza per milioni di persone, e la diffusione della vaccinazione per proteggere le comunità e sostenere la sicurezza del turismo è fondamentale per il recupero di posti di lavoro e la generazione di risorse tanto necessarie, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, molti dei quali sono altamente dipendenti dal turismo internazionale,” ha detto il segretario generale dell’OMT Zurab Pololikashvili.

Eppure, nonostante l’aumento dei tassi di vaccinazione, gli esperti non si aspettano un ritorno ai livelli di entrate turistiche internazionali pre-COVID-19, almeno fino al 2023. Questo può essere spiegato dalle continue restrizioni di viaggio, dal lento contenimento del virus, dalla bassa fiducia dei viaggiatori e da un ambiente economico povero.

Per maggiori informazioni, si può consultare il report al seguente link.

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