BAN KI-MOON MODIFICA I PIANI PER LA PRESENZA DELL’ONU IN CHAD E IN REPUBBLICA CENTRAFRICANA

Il Segretario Generale Ban Ki-moon ha svelato i nuovi progetti per la presenza dell’ONU nella parte orientale del Chad ed in quella nordorientale della Repubblica Centrafricana (RCA), suggerendo una partecipazione militare dell’Unione Europea, promuovendo l’idea della creazione di un corpo di polizia addestrato dall’ONU e soffermandosi infine su questioni a carattere civile come diritti umani e stato di diritto.

 

Nel suo ultimo rapporto al Consiglio di Sicurezza sulla situazione in Chad e in RCA, entrambi coinvolti da movimenti in massa delle proprie popolazioni a seguito di scontri tra gruppi ribelli e forze armate regolari, Ban ha comunicato alcune revisioni del proprio precedente piano presentato a febbraio, inclusa la possibilità del dispiegamento di una forza di pace ONU.

 

Ban – udite le perplessità del Governo del Chad riguardo ad un’eventuale presenza militare dell’ONU – ha proposto lo schieramento di una forza dell’UE, già concordata in linea di principio con il Presidente del Chad, Idriss Déby.  Tale contingente avrebbe un mandato iniziale di 12 mesi e dovrebbe proteggere i civili e le operazioni di assistenza umanitaria.

Mentre la polizia e la gendarmeria del Chad continuerebbero ad occuparsi del mantenimento dell’ordine nei campi profughi, sarebbero seguiti, monitorati e addestrati dai componenti della polizia dell’ONU; da questi riceverebbero anche supporto logistico diretto. Verrebbe inoltre stabilita anche una presenza civile dell’ONU con mandato multidimensionale, il cui quartier generale sarebbe sito nella capitale N’Djamena; tale unità si occuperebbe di questioni civili quali diritti umani, stato di diritto e sostegno alla missione.

L’ONU, l’UE e le autorità del Chad dovrebbero cooperare e coordinarsi sin dalle fasi preparatorie della missione. L’invio di un contingente internazionale multidimensionale in Chad e RCA “potrebbe avere un forte impatto positivo sulla sicurezza dell’area,” ha dichiarato Ban, aggiungendo che solo attraverso accordi politici si potrà raggiungere una soluzione duratura per la crisi che sta vivendo la zona – incluse le violenze e la sofferenza che colpiscono la regione del Darfur.

La missione proposta sarebbe coordinata da un capo-missione designato dall’ONU e dal Rappresentante Speciale del Segretario Generale. Le operazioni si svolgerebbero nel dipartimento Ennedi Est e nelle regioni Wadi Fira, Quaddai e Salamat del Chad; nella prefettura Vakaga e nella parte nord-orientale del Haute-Kotto della Repubblica Centrafricana. Ban ha motivato tale proposta con i risultati di una missione di assestamento nella regione, riportando che la situazione umanitaria nel Chad orientale e nella parte nordorientale della RCA “non ha mostrato alcun segno di miglioramento” da febbraio, da quando si contano oltre 400.000 rifugiati e profughi e ulteriori 700.000 persone colpite nelle comunità ospitanti.

 

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