Cosa è successo dopo che il COVID-19 ha colpito: Albania

Come sei organizzazioni femminili locali, supportate da UN Women e dall’ Unione Europea, hanno assicurato l’accesso alla giustizia alle vittime di violenza domestica 

“La situazione durante il lockdown era pessima. Lui a casa beveva tutto il giorno, e diventava sempre più aggressivo e violento. C’erano giorni in cui non avevamo niente da mangiare. Qualche volta dava alcol ai nostri tre figli (il più piccolo ha 6 anni e il più grande 11). Una volta ci ha buttati fuori casa e ha venduto il nostro bestiame, così da poter continuare a bere. 

Ci sono stati giorni in cui ho sperato che le nostre vite finissero, una volta per tutte. 

Qualche mese fa, uno dei miei figli ha filmato degli episodi di violenza. È riuscito ad usarli come prova e a denunciare mio marito alla polizia. Hanno emanato un ordine di protezione e mi hanno messo subito in contatto con il Centro Human Rights in Democracy.  

Il Centro mi ha assistita nelle procedure legali per ottenere un ordine di protezione per i miei figli e per ricevere sostegno psicologico e assistenza economica. L’organizzazione è rimasta con me in ogni momento durante questi ultimi mesi. Mi hanno aiutata più di qualunque altra persona al mondo, più della mia stessa madre, più di Dio.” 

UN Women risponde tramite programmi sul posto 

Jana Kote* e i suoi tre figli hanno vissuto per 12 anni con un marito e padre violento, finché non hanno ricevuto supporto da un’organizzazione locale, il Centro Human Rights in Democracy, con sede a Tirana, capitale dell’Albania.  

Durante la pandemia di COVID-19, con il supporto di UN Women e altri, il Centro ha mantenuto i contatti con le vittime di violenza domestica e si è coordinato con le istituzioni e le autorità governative locali, come la polizia, il sistema giudiziario e le istituzioni sanitarie per impedire la sospensione di questi servizi essenziali su cui le vittime di violenza fanno affidamento. 

Il loro sostegno e coordinamento è stato fondamentale per la sicurezza delle donne. Ad esempio, sebbene i tribunali in Albania siano rimasti aperti durante il lockdown, hanno emesso ordini di protezione soltanto nel 36 % dei casi in cui le querelanti non potevano presentarsi in tribunale. Organizzazioni come il Centro Human Rights in Democracy, hanno affiancato le vittime durante tutto il procedimento legale, garantendo loro l’accesso alla giustizia e i servizi di cui avevano bisogno.  

“Durante il lockdown ricevevamo chiamate dalla polizia a ogni ora, e ci veniva chiesto di assistere le vittime di violenza domestica. Abbiamo fornito assistenza legale gratuita e rappresentanza in tribunale per 128 casi da maggio a ottobre”, racconta Gentjana Zeneli, avvocatessa collaboratrice di Human Rights in Democracy in due comuni della periferia di Tirana. Il Centro è una delle sei organizzazioni della società civile che aderiscono al programma regionale UN Women-EU sulla lotta alla violenza contro le donne.  

Durante il periodo di lockdown (da marzo a maggio), le chiamate al numero verde di assistenza nazionale sono triplicate in confronto allo stesso periodo di un anno fa, ma la quantità di casi di violenza domestica denunciati alla polizia è inferiore rispetto al 2019. Il Centro sostiene che la contraddizione è dovuta alla difficoltà di accesso alla giustizia e al sostegno durante il lockdown 

Molte vittime di violenza non sono a conoscenza dei loro diritti e non chiedono ordini di protezione per i propri figli”, ha spiegato Gentjana Zeneli. Negli ultimi mesi, da quando il COVID-19 ha colpito l’Albania, il Centro ha adeguato i suoi servizi e ha continuato a fornire corsi di formazione a più di cento professionisti, compresi la polizia, i funzionari del governo locale e gli operatori sanitari, per far fronte ai casi di violenza contro donne e ragazze. A seguito degli incontri formativi, gli operatori sanitari hanno rilasciato specifici referti, che per la prima volta aiutano le vittime ad ottenere ordini di protezione nei comuni. 

*Nome modificato per proteggere il soggetto 

Per Saperne di più: https://www.unwomen.org/en/news/stories/2020/11/what-happened-after-covid-19-albania

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