Cosa è successo dopo che il COVID-19 ha colpito: Malawi

Alepher Matemba Banda: Imparare a riconoscere gli abusi e ad assistere i sopravvissuti a episodi di violenza durante l’emergenza COVID-19

“La maggior parte delle chiamate che ricevo sulla linea di assistenza in questi giorni riguardano i problemi che le utenti stanno fronteggiando con la comparsa del COVID-19. Molte donne incinta si preoccupano per la mancanza di risorse atte ad evitare di contrarre il virus. Allo stesso tempo, le ragazze sono preoccupate di eventuali gravidanze inattese, a causa della scarsità di metodi di pianificazione familiare nelle strutture sanitarie.

Attraverso l’utilizzo di un sistema computerizzato, fornisco informazioni sui sintomi del COVID-19, sulla posizione dei centri diagnostici e sulle misure di prevenzione. Le nostre utenti, che nella maggioranza dei casi sono donne incinta e adolescenti, chiamano da una linea telefonica gratuita.

Riceviamo telefonate anche da [vittime] di violenza di genere. Lavoro al Chipatala cha pa foni da tre anni. Prima di essere formata sulla violenza di genere, non ero in grado di riconoscere le diverse tipologie di violenza e non potevo aiutare le nostre utenti che ne erano vittime. Se sospettavo casi di violenza, solitamente li segnalavo al mio supervisore. Io non ero in grado di dare nemmeno un sostegno momentaneo alla [vittima]. Il percorso di formazione mi ha aperto gli occhi.

Alepher-Matemba-Banda.-Photo-courtesy-of-Alepher-Matemba-Banda
Alepher-Matemba-Banda.-Photo-courtesy-of-Alepher-Matemba-Banda

Ora, mentre ascolto un’utente parlare al telefono, so riconoscere le sopravvissute a violenze di genere. Sono capace di distinguere quali tipi di violenze stiano subendo e posso aiutarle senza vittimizzarle per l’ennesima volta. Conosco l’esistenza dell’unità di polizia a supporto delle vittime e delle altre organizzazioni verso le quali posso indirizzare i sopravvissuti.

Mi sento molto orgogliosa nel poter aiutare una donna o una ragazza a gestire il proprio corpo, a tenere sotto controllo il proprio stato di salute e a stare al sicuro.”

UN Women risponde attraverso dei programmi sul territorio

In aggiunta allo stress dovuto alle condizioni economiche e sociali, le restrizioni alla libertà di movimento e le misure di isolamento imposte durante l’emergenza COVID-19 hanno amplificato il grado di vulnerabilità verso la violenza sessuale e di genere di donne e ragazze nelle regioni dell’Africa orientale e meridionale. Ciò accade mentre i servizi di assistenza vengono interrotti.

Nel Malawi, l’infermiera trentunenne Alepher Matemba Banda risponde alle telefonate di una linea diretta al Chipatala cha pa foni, un servizio nazionale di assistenza sanitaria telefonica. Banda era tra i quaranta infermieri e tecnici addetti alle telefonate che hanno partecipato ad un percorso di formazione su salute e violenza di genere, un’iniziativa di UN Women finanziata dal Multi-Partner Trust Fund Office delle Nazioni Unite (il cui compito è supportare lo sviluppo dell’attività delle Nazioni Unite attraverso piani di raccolta fondi). Banda ha imparato a riconoscere i segnali di un abuso e a fornire informazioni, dare assistenza e indirizzare verso i giusti contatti le donne incinta e le giovani adolescenti, in modo sicuro ed eticamente corretto, utilizzando durante l’emergenza COVID-19 un sistema collegato alla rete internet.

Il progetto si pone l’obiettivo di raggiungere quattro milioni di donne ed adolescenti del Malawi per informarle sui servizi che possono salvare le loro vite.

Per Saperne di più: https://www.unwomen.org/en/news/stories/2020/11/what-happened-after-covid-19-hit-malawi

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