Crisi a Gaza – UNRWA

Crisi umanitaria

A Gaza è in corso una crisi umanitaria. Carburante, acqua ed elettricità si stanno esaurendo e il sistema sanitario è sull’orlo del collasso.
Tra i 2,2 milioni di abitanti di Gaza, 1 su 4 è costituito da donne e ragazze in età riproduttiva – circa 572.000 – che hanno bisogno di accedere ai servizi di salute riproduttiva. Si stima che circa 50.000 donne incinte siano coinvolte nel conflitto e che circa 5.500 debbano partorire entro i prossimi 30 giorni; più di 840 potrebbero avere complicazioni legate alla gravidanza o al parto. Queste donne devono affrontare sfide estreme per accedere a servizi di parto sicuro. Ciò accade perché gli ospedali sono sovraccarichi di pazienti e stanno esaurendo i farmaci e le forniture di base, anche per la gestione delle emergenze ostetriche.
Circa 73.000 donne sono attualmente incinte in Cisgiordania e si prevede che più di 8.120 partoriranno nel prossimo mese, mentre la violenza minaccia di estendersi.

Aiuti per la salute riproduttiva

L’UNFPA sta inviando in Egitto medicinali e forniture salvavita per la salute riproduttiva, che verranno stoccati e trasportati a Gaza attraverso il confine, quando possibile. Al 22 ottobre, Società egiziana della Mezzaluna Rossa ha ricevuto 3.000 kit per la dignità contenenti materiale igienico per donne e ragazze per poi distribuirli a Gaza. Gli altri kit sono in fase di preparazione. Tra le altre iniziative, una linea telefonica di assistenza sostenuta dall’UNFPA è disponibile per donne, giovani e altre persone che necessitano di assistenza a Gaza e in Cisgiordania.
In Cisgiordania, il Ministero della Salute ha trasferito le ostetriche dagli ospedali ai Centri di emergenza per la maternità sicura sostenuti dall’UNFPA, garantendo l’accesso delle ostetriche in ogni comunità. Inoltre, i sistemi di supporto online e i servizi di riferimento stanno contribuendo a garantire alle donne l’accesso continuo all’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva.
Con oltre la metà della popolazione di Gaza sfollata, il rischio di violenza di genere è aumentato esponenzialmente anche per le donne e le ragazze che si spostano e cercano rifugio in rifugi sovraffollati, privi di privacy e servizi igienici.
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