Crisi in Medio Oriente: la reazione del sistema ONU

I vertici delle Nazioni Unite hanno coinvolto i principali attori del conflitto israelo-palestinese, mentre le forze di pace dell’ONU hanno rilevato i razzi e i colpi di artiglieria scambiati attraverso il confine tra Israele e Libano, prima della riunione d’emergenza a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza di domenica sulla crisi in corso.
Mentre il Consiglio dei 15 membri si preparava a riunirsi, le agenzie delle Nazioni Unite hanno riferito che centinaia di persone sono state uccise e migliaia ferite in seguito al lancio di razzi contro Israele, avvenuto sabato mattina presto, da parte di militanti palestinesi.

La risposta israeliana agli attacchi di Hamas ha incluso attacchi aerei a Gaza, dove l’agenzia delle Nazioni Unite che vi opera, l’UNRWA, ha riportato ingenti danni e un crescente numero di morti.
L’agenzia ONU sta attualmente ospitando 73.538 sfollati interni in 64 delle sue scuole in tutte le aree della Striscia di Gaza. Una scuola dell’UNRWA che ospitava 225 persone è stata “colpita direttamente” e gravemente danneggiata, ma non sono state registrate vittime, ha dichiarato l’agenzia.

Sono emerse nuove notizie sull’allarmante scarsità di cibo e sugli scontri al confine tra Israele e Libano.

All’inizio di domenica, l’operazione di peacekeeping delle Nazioni Unite in Libano, UNIFIL, “ha rilevato diversi razzi sparati dal Libano sud-orientale verso il territorio occupato da Israele nell’area generale di Kafr Chouba e colpi di artiglieria da Israele verso il Libano in risposta”, secondo la missione.
La missione in Medio Oriente, che opera lungo un’area nota come “Linea Blu”, è stata istituita nel 1978 per ristabilire la pace tra Israele e Libano, su mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

“Siamo in contatto con le autorità su entrambi i lati della Linea Blu, a tutti i livelli, per contenere la situazione ed evitare un’escalation più grave”, ha dichiarato l’UNIFIL in un comunicato. “Le nostre forze di pace rimangono nelle loro posizioni e in servizio”.
L’UNIFIL ha detto che le forze di pace hanno continuato a lavorare, “alcune da rifugi, per la loro sicurezza”.

“Esortiamo tutti a dar prova di moderazione e ad avvalersi dei meccanismi di collegamento e coordinamento dell’UNIFIL per smorzare i toni e prevenire un rapido deterioramento della situazione di sicurezza”, ha dichiarato la missione.

Allo stesso tempo, il responsabile ONU per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, “è in stretto contatto” con Stati Uniti, Unione Europea, Qatar, Egitto e Libano “per discutere della guerra in corso” in Israele e a Gaza, secondo un post sui social media del suo ufficio, l’UNSCO.

“La priorità è ora quella di evitare ulteriori perdite di vite civili e di fornire i tanto necessari aiuti umanitari alla Striscia”, si legge nel post dell’UNSCO, aggiungendo che “le Nazioni Unite rimangono attivamente impegnate per portare avanti questi sforzi”.
Gli alti funzionari delle Nazioni Unite hanno chiesto l’immediata cessazione delle violenze.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha condannato sabato “con la massima fermezza” l’attacco di Hamas contro le città israeliane, ha dichiarato il portavoce dell’ONU Stéphane Dujarric, esortando alla “massima moderazione” e a compiere “tutti gli sforzi diplomatici” per “evitare una conflagrazione più ampia”.

“I civili devono essere sempre rispettati e protetti in conformità con il diritto umanitario internazionale”, ha dichiarato Guterres.

Secondo il Programma Alimentare Mondiale (WFP), con l’intensificarsi del conflitto, i civili, compresi i bambini e le famiglie vulnerabili, si trovano ad affrontare sfide crescenti nell’accesso alle forniture alimentari essenziali, con le reti di distribuzione interrotte e la produzione gravemente ostacolata dalle ostilità.

“Il WFP sollecita un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli alle aree colpite, invitando tutte le parti a rispettare i principi del diritto umanitario, adottando tutte le misure necessarie per salvaguardare la vita e il benessere dei civili, compreso l’accesso al cibo”, ha dichiarato l’agenzia.

Da Gaza, UNRWA ha riferito che le operazioni alimentari rimangono sospese fino a nuovo avviso, con 14 centri di distribuzione ora chiusi. Circa 112.759 famiglie, o 541.640 individui, non hanno ancora ricevuto assistenza alimentare, ha dichiarato l’agenzia.

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