Domande e risposte sul vaiolo delle scimmie: tutto ciò che c’è da sapere

Nelle ultime settimane è stata segnalata un’epidemia atipica di vaiolo delle scimmie (Monkeypox) in Europa e in altre parti del mondo in cui la malattia non è solitamente presente. Abbiamo parlato con il dottor Richard Pebody a capo del team di ricercatori High-threat Pathogen presso l’OMS/Europa per saperne di più sul virus, sul perché questa epidemia sia così preoccupante e su ciò che bisognerebbe fare per proteggere sé stessi e gli altri dall’infezione.

  1. Cos’è il vaiolo delle scimmie e come si trasmette?

Il vaiolo delle scimmie è un’infezione virale rara, solitamente diffusa nelle foreste dell’Africa centrale e occidentale. La malattia ha origine negli animali, ma negli ultimi 50 anni è stata segnalata anche nell’uomo.

In generale, il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente, poiché richiede un contatto fisico molto ravvicinato per far sì che il virus entri nell’organismo. Il contagio può avvenire tramite il contatto con fluidi corporei e goccioline respiratorie di persone infette con cute lesa, occhi naso o bocca. Si può contrarre anche attraverso il contatto prolungato con gli oggetti contaminati di persone infette, come indumenti, lenzuola e asciugamani.

La malattia che provoca è solitamente autolimitante: la maggior parte delle persone infette guarisce, infatti, nel giro di poche settimane senza bisogno di cure. Tuttavia, la malattia può colpire più gravemente i bambini piccoli, le donne in gravidanza e i soggetti immunodepressi.

2. Quali sono i sintomi e quanto durano?

Chi ha contratto il vaiolo delle scimmie inizia a manifestare i sintomi solitamente tra i 6 e i 13 giorni dopo il contatto con una persona infetta e sintomatica o con i suoi effetti personali, ma possono volerci anche fino a 21 giorni di incubazione.

Il sintomo più comune è un’eruzione cutanea che si sviluppa sotto forma di vescicole e pustole. Durante la recente epidemia in Europa, la maggior parte dei casi è stata riscontrata presso consultori di salute sessuale con pazienti che presentavano lesioni sui genitali e sull’ano.

L’eruzione cutanea può essere accompagnata da febbre, dolori muscolari, brividi, spossatezza, mal di testa, mal di gola o linfonodi gonfi e doloranti (ghiandole in rilievo, in particolare nella zona dell’inguine e anche sul collo, sotto il mento e sotto le ascelle).

I sintomi dell’attuale epidemia sono stati per lo più lievi, ma le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose e possono infettarsi. I sintomi di solito spariscono da soli dopo circa 14-21 giorni.

È importante essere informati su questo virus, saperne riconoscere i sintomi e segnalare al proprio medico qualsiasi eruzione cutanea sospetta.

  1. Come può essere trattato il vaiolo delle scimmie?

La malattia è di solito autolimitante, ciò significa che i sintomi di solito scompaiono, senza la necessità di un trattamento, entro 2-3 settimane. Alcune persone possono avere la necessità di antibiotici e analgesia per trattare le infezioni secondarie e il dolore locale.

Nonostante un nuovo vaccino sia stato approvato per la prevenzione del vaiolo delle scimmie e sia stato dimostrato che il vaccino contro il vaiolo fornisce una protezione, i vaccini non sono ampiamente disponibili nella regione europea.

  1. È raro vedere casi di vaiolo delle scimmie al di fuori dei paesi dell’Africa centrale e occidentale?

Negli ultimi anni si sono verificati casi sporadici nella regione europea, di solito a causa di viaggiatori in rientro che hanno contratto l’infezione a seguito di soggiorni nei paesi dell’Africa occidentale e centrale. Questi casi importati di solito non hanno portato a infezioni in altre persone, anche se qualche diffusione limitata ai contatti domestici e operatori sanitari si è già verificata in precedenza.

  1. Quali sono le preoccupazioni riguardo a quest’ultima epidemia nella regione europea?

L’attuale focolaio nella regione è preoccupante perché non è tipico di quelli che si sono verificati in precedenza per una serie di motivi:

  • in primo luogo, perché un numero crescente di paesi della regione ha segnalato casi di vaiolo delle scimmie: a eccezione di un caso, tutti gli altri non avevano legami di viaggio con aree in cui il vaiolo delle scimmie è endemico;
  • in secondo luogo, i casi sono stati principalmente, ma non esclusivamente, identificati tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM) che si sono rivolti a cliniche di assistenza sanitaria primaria e sessuale;
  • n terzo luogo, data la dispersione geografica dei casi nella regione e oltre, è possibile che il virus si stia diffondendo tra le popolazioni da tempo, senza essere individuato;
  • in quarto luogo, la presentazione clinica più riportata è di eruzione cutanea localizzata, in particolare intorno ai genitali e all’ano, con linfoadenopatia regionale associata (gonfiore dei linfonodi).

Tuttavia, il fatto che il virus non si diffonda con facilità da persona a persona, dimostra che il rischio per la popolazione generale è ancora considerato relativamente basso.

  1. Cosa sappiamo del virus diffuso nella regione europea?

Esistono due tipi di virus del vaiolo delle scimmie noti, quello dell’Africa occidentale e quello del bacino del Congo (Africa centrale).

Ad oggi, tutti i casi recentemente segnalati nella regione sono stati di tipo dell’Africa occidentale, che è noto per causare una malattia più lieve, di solito autolimitante, che provoca raramente sintomi gravi o morte.

Sono in corso ulteriori indagini per individuare la probabile fonte e l’estensione dell’infezione per evitare un’ulteriore diffusione.

  1. Chi è più a rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie?

Sebbene l’epidemia più recente sembri aver colpito in modo elevato gli MSM, è importante sottolineare che il vaiolo delle scimmie può colpire chiunque entri in stretto e prolungato contatto con un individuo infetto o con i suoi effetti personali. Sarebbe quindi sbagliato stigmatizzare qualcuno per l’epidemia. Le persone a rischio potenzialmente elevato di infezione includono gli operatori sanitari, i lavoratori del sesso, i famigliari e altri contatti stretti di casi attivi, come i partner sessuali. Altri gruppi a più alto rischio di malattie gravi da vaiolo delle scimmie sono: donne incinte, bambini piccoli e individui immunodepressi. Questi gruppi devono essere particolarmente protetti per prevenire l’infezione.

  1. Questa epidemia atipica significa che il virus si è evoluto?

Il vaiolo delle scimmie è normalmente un virus stabile, cioè non tende a mutare rapidamente. È attualmente in corso il sequenziamento del virus di pazienti recenti per valutarne la composizione genetica, che consentirà una valutazione adeguata e contribuirà alla comprensione del livello di trasmissione nella regione europea e del momento in cui potrebbe essersi verificata l’introduzione originaria.

9. Potrebbe trattarsi di una nuova pandemia come quella del COVID-19?

No. Il vaiolo delle scimmie richiede un contatto personale ravvicinato con una persona infetta o con i suoi effetti personali, quindi non si diffonde facilmente. Anche se la trasmissione respiratoria è possibile, sappiamo che avviene solo attraverso goccioline di grandi dimensioni che non rimangono nell’aria o viaggiano lontano. Ciò significa che può essere diffusa solo attraverso un contatto intimo e ravvicinato con una persona infetta, come il bacio o il contatto sessuale pelle a pelle.

Pertanto, a differenza del COVID-19, non si può contrarre stando nella stessa stanza di una persona infetta, non è necessario ventilare un ambiente per disperdere il virus e non è necessario indossare una maschera in ambienti chiusi, confinati e affollati.

  1. È possibile che l’epidemia di vaiolo delle scimmie causi la cancellazione di festival e l’introduzione di restrizioni per i viaggiatori durante l’estate?

Noi non raccomandiamo la cancellazione di eventi o l’introduzione di restrizioni per i viaggiatori. Con l’avvicinarsi della stagione estiva tipica di festival, grandi raduni e feste, ciò che conta è il comportamento dei partecipanti a questi eventi. Come già menzionato, il vaiolo delle scimmie non si trasmette facilmente poiché necessita di un contatto ravvicinato tra gli individui. Incoraggiamo un comportamento sessuale responsabile e una buona igiene, attraverso, ad esempio, il lavaggio regolare delle mani, contribuendo alla limitazione della trasmissione del virus. I festival estivi possono rappresentare una buona opportunità per raggiungere gruppi specifici di popolazione con campagne informative di salute pubblica.

  1. Come dovrebbero comportarsi le persone che sospettano di aver contratto il vaiolo delle scimmie?

È importante che le persone riferiscano i sintomi e adottino le precauzioni necessarie a bloccare una possibile trasmissione ad altri individui, in particolare ai soggetti ad alto rischio di sviluppare malattie gravi.

  • Se noti lesioni o eruzioni cutanee insolite, consulta immediatamente il tuo medico o altri servizi di assistenza sanitaria.
  • Cerca di non toccare la lesione o eruzione cutanea. Ciò potrebbe diffondere la malattia.
  • Lava la biancheria da letto o qualsiasi effetto personale di una persona infetta con la quale sei entrato in contatto.
  • Lava le tue mani regolarmente.
  • Evita contatti fisici stretti, compresi contatti sessuali o altri.
  • Chiunque presenti sintomi sospetti, probabili o confermati di vaiolo delle scimmie dovrebbe isolarsi il più possibile fino alla scomparsa dei sintomi.
  • In particolare, mantieni le distanze da donne incinta, bambini piccoli e individui immunodepressi.

È estremamente improbabile che tu abbia il vaiolo delle scimmie se non sei entrato in stretto contatto (ad esempio toccando la pelle o condividendo il letto) con qualcuno affetto da vaiolo delle scimmie o che ne presenta i sintomi; oppure se non hai effettuato viaggi in Africa Occidentale o Centrale di recente.

  1. Come possiamo prevenire ulteriori trasmissioni e mettere fine all’epidemia?

Prima ancora del vaccino, le misure per controllare il contagio da adottare immediatamente sono il tracciamento dei contatti e l’isolamento. È molto importante che le persone che presentano diagnosi accertata di vaiolo delle scimmie comunichino i loro contatti in modo che questi ultimi possano essere allertati e monitorino i loro sintomi.

Inoltre, e in primo luogo, abbiamo bisogno di aiuto nel prevenire il contagio; è quindi raccomandato:

  • evitare contatti pelle a pelle o faccia a faccia con chiunque presenti sintomi;
  • praticare sesso sicuro;
  • detergere le tue mani regolarmente, in particolare prima e dopo il contatto con individui sintomatici e i loro effetti personali.
  1. Cosa sta facendo l’OMS per comprendere e controllare al meglio l’epidemia?

L’OMS sta lavorando con i paesi interessati dall’epidemia, facilitando la condivisione delle informazioni e offrendo supporto nella sorveglianza, nei test, nella prevenzione dell’infezione, nella gestione clinica, nella comunicazione dei rischi e nel coinvolgimento della comunità.

L’OMS sta inoltre collaborando con i produttori di vaccini per valutare la possibilità di aumentare il numero di dosi disponibili contro il vaiolo delle scimmie e la varicella qualora venga introdotto l’obbligo di somministrazione per le persone con un maggiore rischio di contagio, o che potrebbero potenzialmente soffrire di conseguenze post-contagio più gravi.

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