I partner umanitari del Sud Sudan chiedono al governo di eliminare con urgenza i nuovi oneri che incidono sulla fornitura di assistenza umanitaria

Juba, 28 aprile 2024

I partner umanitari del Sud Sudan chiedono l’urgente rimozione delle tasse e degli oneri imposti di recente. Più di 60.000 persone sono già state colpite dopo che le Nazioni Unite sono state costrette a sospendere i salvataggi aerei di assistenza alimentare a causa dell’esaurimento del carburante. Questo numero salirà a 145.000 entro la fine di maggio, se le misure rimarranno in vigore. Molti membri del governo del Sud Sudan hanno assicurato che gli operatori umanitari sono esenti. Anita Kiki Gbeho, coordinatrice umanitaria per il Sud Sudan, ha riconosciuto ciò ed ha esortato il governo ad agire sulla base di queste assicurazioni. L’azione del governo è fondamentale per evitare che le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite e delle Organizzazioni non governative (ONG) si fermino.

“Abbiamo già dovuto sospendere i lanci aerei, il che ha un impatto sulle famiglie nei luoghi più difficili da raggiungere, nel contesto di operazioni umanitarie già ridotte. Chiediamo al governo del Sud Sudan di rispettare tutti gli accordi con gli operatori umanitari, comprese le nostre ONG partner, e di rimuovere immediatamente le nuove tasse e imposte in modo da poter continuare a sostenere le persone in difficoltà”.

Da febbraio, il governo del Sud Sudan ha imposto una serie di nuove tasse e tariffe ai valichi di frontiera e nel Paese. Sebbene il governo abbia assicurato che queste tasse saranno rimosse, ad oggi non c’è stato alcun impegno scritto.

Queste misure aggiungeranno 339.000 dollari al mese al costo dell’assistenza alimentare e delle operazioni del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS). Una cifra sufficiente a sfamare oltre 16.300 persone per un mese. “È fondamentale che i nostri fondi limitati siano spesi per salvare vite umane e non per impedimenti burocratici”, ha sottolineato il Coordinatore umanitario.

 

Fonte: UNOCHA

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